Extremadura in festa. Nei sedicesimi di finale di Coppa del Re, la Villanovense, squadra di terza divisione, compie un'autentica impresa fermando il Barcellona di Luis Enrique sullo 0-0. Senza gli infortunati Messi ed Iniesta e con tutti gli altri campioni lasciati a riposo dall'ex tecnico della Roma, i blaugrana non riescono a sfondare il fortino della Villanovense e adesso saranno costretti a vincere nel match di ritorno al Camp Nou.
Vero è che anche un Barcellona imbottito di riserve non dovrebbe avere alcun problema a superare il turno, di certo la partita contro la formazione di Cobos ha messo in evidenza tutti i limiti di una panchina - quella blaugrana, ovviamente - già finita sotto accusa. A Villanueva de la Serena, piccola città dell’Extremadura da 25mila abitanti, nel piccolo stadio Municipal Romero Cuerda c’è posto per poco più di 2500 persone. In festa, ovviamente, perché quella al Barcellona è la sfida del secolo per chi è abituato a vedere partite di terza serie.
In campo non ci sono i campioni: Messi e Iniesta sono infortunati, gli altri restano a riposo per scelta tecnica. Ecco allora che Luis Enrique sceglie di puntare sui giovani Munir e Sandro, ma neppure il successivo ingresso di Aitor servirà a sbloccare la situazione. Anzi, a rischiare di passare in vantaggio è addirittura la Villanovense che nel primo tempo si rende pericolosa con Javi Sanchez sugli sviluppi di un calcio d’angolo e con un tiro a fil di palo, al 6’, di Moraga, bravo a sfruttare un errore di Vermalen.
Il Barcellona dei giovani fatica a costruire e la sola occasione capita sui piedi di Gumbau al 17’ (palla a lato di un niente), ma è ancora la formazione dell’Extremadura a sfiorare il gol con una botta di Cumbi sul finale di tempo. Nella ripresa la musica non cambia e Masip evita addirittura la clamorosa beffa salvando al 62’ un gol già fatto. Nel Barcellona ci prova soltanto Sandro, l’occasione migliore capita però a Bartra che all’85’ impegna severamente di testa José Fuentes. Finisce 0-0 tra l’incredulità dei pochi intimi del Municipal Romero Cuerda e quella di Luis Enrique che, in una serata qualunque, scopre di essere dipendente dei fenomeni Neymar, Messi e Suarez.