Il coraggio di cambiare, senza stravolgere, ma migliorare
Augusto Stagi - Almanacco ciclismo 2023 – 32° edizione – Gianni Marchesini edizioni –Pag. 416 – Euro 39.00.
di Giuliano Orlando
Anche in questa edizione, che tocca le 32 primavere, tra gli inserzionisti non figura la Federciclismo, che pure dovrebbe avere a cuore il veicolo più importante della disciplina che rappresenta e che raccoglie tutto il percorso agonistico e cronologico 2022 e non solo, in un alveo cartaceo di grande qualità e precisione. Un prezioso scrigno che firma e visualizza gli avvenimenti di una stagione agonistica, per mantenerli come testimonianza senza scadenza di tempo. Un sistema superato dalla tecnologia? Ne dubito fortemente. Nella gente e non solo nella quarta età, ma pure nel mondo dei giovani, la nostalgia per il passato sta diventando sempre più forte a ampia. Faccio l’esempio del vinile, messo in soffitta per diversi decenni, negli ultimi anni ha ormai raggiunto e superato i cd, diventando l’elemento più moderno della musica, Perché quella voce e quelle note, sul tracciato del disco hanno l’umanità e l’imperfezione che li fanno sentire più simili a noi. L’amico Gianni Marchesini mi fa impazzire di ammirazione per la costanza e l’entusiasmo, riuscendo sempre a trovare stimoli nuovi, senza stravolgere il prodotto. L’edizione 2023 ha cambiato l’autore dell’Almanacco delegando il compito ad Augusto Stagi, troppo noto e coinvolto nel modo del pedale, per doverlo presentare. Scoprendo di aver coltivato e purtroppo fallito il sogno di vincere il Tour. Non è stato l’unico, cosa avrebbe dovuto dire un certo Raymond Poulidor che a vincerlo ci ha provato ben 14 volte? Scherzi a parte, l’augurio è di dare nuovo impulso ad un impegno che unisce qualità giornalistiche e capacità manageriali. La stagione scorsa il nostro ciclismo ha ripetuto la positiva abitudine al metallo prezioso per tanti azzurri, da Filippo Ganna ed Elia Viviani, Simone Avondetto e Mattia Predomo, ma anche nel settore femminile con Vittoria Guazzini, Gaia Tormena e Martina Fidanza. Aggiungendo le medaglie dei paraolimpici fortissimi su strada e a cronometro. Una pioggia di riconoscimenti che assomma un totale di 129 podi. Nuovo record per le Nazionali. Lungo le oltre 400 pagine, scorrono nomi e numeri che sono immagini di imprese e traguardi prestigiosi. Non manca nulla e trovi anche qualcosa in più. Trovi le schede di tutti gli italiani che hanno vinto, il giorno e la corsa in questione, e pure quante ne hanno vinte. Cerchi le gare élite, i campionati nazionali di tutti i continenti. Lo sapevate che il campione d’Islanda si chiama Ingvar Omarsson? Trovi il mondo del ciclocross e la BMX, Il paraciclismo e la chicca dei campionati mondiali dei giornalisti, dove Germania, Polonia, Olanda e Ucraina spopolano. Unico azzurro il gentleman Giovanni Fantozzi con un bronzo. Tutti i podi dei grandi Giri, il curriculum dei campioni in attività, tante curiosità, l’impresa dei sette Tour vinti da Lance Armstrong, cancellati dal doping, chi ha dovuto abbandonare la corsa mentre vestiva la maglia gialla e tra questi il nostro Fiorenzo Magni nel 1950. Ai vertici assoluti tra i professionisti, spiccano la new entry Remco Evenepoel destinato vista l’età (22 anni) a raccogliere un bottino che potrebbe avvicinarsi al connazionale, il “caimano” Eddy Merckx e lo sloveno Tadej Pogacar a quota 16, sulle code dei due super, gli olandesi Fabio Jakobsen (13) e Olay Kooij (12), quindi il danese Mads Pedersen (11), il terzetto belga composto da Arnaud De Lie, Wout Van Aertt e Jasper Philipsen. Il plurivittorioso italiano è ancora Filippo Ganna a quota sei. Cito gli inserzionisti che hanno dato un aiuto tangibile. Mapei Sport, Ro.Fra, Tuttobiciweb, Circuiti Santuari, Appennino Bolognese, Fotoreporter Sirotti, Rievocazione della Firenze-Pistoia, Bologna e il tricolore di ciclocross, G.S. Maltinti Lampadari, Team Delio Gallina, Uae Development Team, Valcar-Travel&Service, Fotoreporter Sirotti “30 volte in Tour”. Per informazioni chiamare lo 051.6259817, per l’acquisto inviare e-mail a: info@almanaccodelciclismo.it. Giuliano Orlando