La Dakar 2018 parte domani e tra i corridori avrà un ospite di eccezione: Andrès Villas Boas. Il tecnico portoghese in realtà non è una semplice guess star, ma un vero e proprio pilota che ha passato oltre un mese di intenso allenamento per sopportare la resistenza alla fatica e alle altitudini andine. Il suo navigatore sarà il connazionale Ruben Faria, che di esperienza nella Dakar ne ha da vendere, avendo partecipato nella categoria motociclisti. "André è un ragazzo intelligente, sa cosa deve fare e cercherò di aiutarlo nel miglior modo possibile" ha detto Faria.
La decisione di Villas Boas non è un capriccio dovuto alla noia. Chi conosce la sua persona al di là del calcio sa che è sempre stato un patito di auto e competizioni motoristiche. Ed un vezzo di famiglia: suo zio Pedro ha partecipato all'evento nel 1982, 1984 e 1985, mentre suo nipote sarà dietro al volante di una Toyota Hilux.
Le parole di Villas Boas: "Ho bisogno di vivere questa avventura giorno per giorno, dobbiamo superare gli ostacoli passo dopo passo. Avevo solo un mese per prepararmi dopo la mia partenza da Shanghai, quindi ho iniziato questo programma fisico. Ho cercato di attenermi a quello e poi ho affittato una tenda per allenarmi all’altitudine. Non sappiamo come reagirà il corpo fino a quando non saremo in macchina e ogni giorno soffriremo le difficoltà della Dakar, in particolare quando saliremo in quota fino a quasi 5000 metri di altezza. Quindi, ho cercato di ottenere più lavoro fisico che potevo. Spero di sentirmi pronto, ma nulla ti prepara per la fisicità della Dakar. Quindi vedremo cosa succederà".