Dall'Inghilterra: Stamford Bridge non si tocca

Pubblicato il 28 ottobre 2011 alle 12:50:07
Categoria: Notizie Premier
Autore: Redazione Datasport.it

Non si tocca Stamford Bridge. I tifosi del Chelsea si sono opposti fermamente alla proposta del presidente Roman Abramovich di costruire un nuovo stadio. Il progetto del magnate russo è quello di ricomprare Stamford Bridge, la cui proprietà fondiaria assoluta è in mano al Chelsea Pitch Owners (CPO) dal 1997, per poi rivenderlo e costruire un nuovo impianto più capiente in un'altra zona di Londra.

Il presidente onorario dei Blues Bruce Buck, insieme all'amministratore delegato Ron Gourlay, al termine di una burrascosa riunione, hanno incassato il voto negativo da parte del Cpo, assolutamente contrario all'idea di una chiusura di Stamford Bridge. I due dirigenti del club londinese, presi alla sprovvista dalla reazione dei tifosi, sono tornati mestamente da Abramovich, con il quale adesso studieranno una nuova strategia d'azione.

"Avevamo un'ottima proposta - ha affermato stizzito l'ad Gourlay -, pensavamo di uscire vittoriosi". Così non è stato. Il Chelsea Pitch Owners, organizzazione no-profit fondata nel 1992 per salvare Stamford Bridge dalle ruspe in un momento particolarmente delicato per il club, si è opposto. "La proposta è stata gestita male, è stato un disastro dall'inizio alla fine - ha detto senza mezzi termini Tim Rolls, membro del CPO -. Il club non capisce i suoi fan".

Bruce Buck prova a vestire i panni del pompiere per spengere il fuoco delle polemiche. "Roman è deluso, ma rispetta la decisione del Chelsea Pitch Owners - ha dichiarato diplomaticamente -. Noi non vogliamo andar contro i tifosi, nè i tifosi penso vogliano andare contro di noi. Alla fine siamo tutti supporter del Chelsea. Per questo - ha concluso - spero solo che sabato ci uniremo insieme per battere l'Arsenal nel derby di Londra".