Le indiscrezioni pubblicate nei mesi scorsi da Football Leaks vengono confermate, e Josè Mourinho ammette di aver evaso le tasse spagnole tra il 2011 e il 2012: la svolta nel caso che ha visto di fronte Mou (che ai tempi allenava il Real) e l'azienda del fisco iberica è arrivata nella giornata odierna, e dopo che al tecnico portoghese era stata prospettata l'ipotesi di un anno di carcere per il reato commesso. Riassumiamo in breve i fatti. Tra il 2011 e il 2012 Josè Mourinho aveva nascosto al fisco spagnolo circa 3.3mln derivanti dai suoi diritti d'immagine, che erano stati ceduti formalmente a una società con sede nelle Isole Vergini Britanniche (paradiso fiscale), la Koper Services, che a sua volta faceva capo alla Kaitaia Trust, azienda con sede fiscale in Nuova Zelanda: ebbene, i beneficiari di quest'azienda erano i figli e la moglie di Josè Mourinho, che dunque era stato scoperto prima da Football Leaks e poi dal fisco iberico, che l'aveva già messo sotto indagine negli anni precedenti.
Mourinho non è stato l'unico assistito di Jorge Mendes ad evadere il fisco spagnolo sfruttando i paradisi fiscali e le zone franche, con Pepe e Coentrao che hanno già risolto le proprie posizioni e Cristiano Ronaldo che si trova tuttora a processo, e ora anche Mou ha patteggiato. Il tecnico iberico, che dovrà prima ammettere di fronte al fisco la propria inadempienza, verserà nelle casse dell'Hacienda Fiscal un ammontare pari a 800mila euro ed eviterà l'anno di carcere previsto dall'ordinamento iberico per questo tipo di reati. E così Mou chiuderà anche l'ultimo legame con la Spagna, e si potrà dedicare al 100% al tentativo di conquista della Premier League nel 2018-19.