Il presidente del Napoli ha commentato duramente in un'intervista al quotidiano Il Mattino la decisione della Figc di non togliere una giornata di squalifica al difensore senegalese Kalidou Koulibaly. Il patron azzurro si aspettava un gesto di coraggio da parte della Corte d'Appello che però non è arrivato, una decisione che, ha dichiarato, ha voluto di fatto punire la vittima piuttosto che il carnefice. Dispiaciuto soprattutto per il difensore senegalese che, come ha riferito, "era toccato, commosso, colpito nella sua personale sensibilità, la sua e quella della sua famiglia. La sua capacità espositiva è stata esemplare, perché ha avuto dovizia di particolari. E mi spiace davvero che non sia riuscito ad avere giustizia".
De Laurentiis ha poi aggiunto: "Se andiamo avanti così, il calcio rischi seriamente di implodere, di farsi male da solo. Mi vergogno di far parte di questo sistema dal quale uscirò molto in fretta se la FIGC non userà misure drastiche contro il razzismo. Se avrei ritirato la squadra? No, non avrei ritirato la squadra. Io conosco le debolezze del nostro calcio e ho accettato di giocare con queste regole. Ance se queste sono delle regole sbagliate. Ma questo non mi impedisce di fare una battaglia affinché queste regole diventino moderne".