Diritti tv Serie A, è caos: per vedere tutto il campionato servono due abbonamenti?

Pubblicato il 9 giugno 2018 alle 10:00:49
Categoria: Serie A
Autore: Marco Corradi

I diritti tv della Serie A restano un autentico mistero, e la situazione è sempre più caotica: per mesi la Lega Serie A si era cullata sulla maxi-offerta di Mediapro, ma la credibilità degli spagnoli è stata distrutta dalla guerra con Sky e dai ritardi nella preparazione delle garanzie economiche. E così la Lega ha votato la sfiducia a Mediapro e la rottura del contratto, riaprendo la corsa ai diritti tv della Serie A per il triennio 2018-2020 e fissando la data d'assegnazione al 13 giugno: l'idea è quella di ricavare 1.1 miliardi complessivi dalla vendita dei diritti, ma i pacchetti introdotti dalla Lega Serie A hanno creato il caos tra gli operatori e generato lo scontento dei tifosi. Il nuovo sistema non prevede più, infatti, la divisione dei pacchetti in base alle squadre, ma in base alle fasce orarie.

Nella fattispecie, il primo pacchetto prevede 114 gare suddivise in 38 giornate, per un totale di tre match (sabato alle 18, domenica alle 15, domenica alle 20.30). Il secondo invece ne prevede quattro per giornata (sabato alle 15, domenica alle 15 e alle 18, monday night), mentre col terzo si torna a tre (sabato alle 20.30, domenica alle 12.30, domenica alle 15): la soluzione più semplice sarebbe quella di acquistare tutti i pacchetti e ottenere il monopolio, ma la Lega l'ha vietato, ufficialmente per favorire la pluralità dei broadcaster, che potranno acquistare al massimo due pacchetti. E così, per vedere l'intero campionato non basterà avere un solo abbonamento: il tifoso di una squadra, infatti, non potrà sapere in anticipo a che ora giocherà in tutte le 38 giornate, e dunque sarebbe costretto a pagare (per fare un esempio) sia Sky che Mediaset Premium per assicurarsi il 100% delle gare. La soluzione potrebbe essere raggiunta tramite un accordo straordinario tra le due emittenti che si aggiudicheranno i diritti, un'ipotesi non totalmente impossibile, visto che Sky Mediaset hanno raggiunto una ''santa alleanza'' per cui alcuni canali del polo televisivo di Murdoch sono già stati trasferiti anche sul digitale Premium. Però intanto regna il caos, anche sulle gare in chiaro: il bando obbliga a trasmettere le partite dopo le 22 sui canali free e tre ore dopo il fischio finale delle partite sul digitale. Con questa situazione, il vecchio ''90° minuto'' chiuderebbe i battenti.