Dirk Nowitzki è nato a Würzburg il 19 giugno 1978 ed è il più forte cestista tedesco di tutti i tempi. Soprannominato German Wunderkind o anche Wunder Dirkha giocato da ala grande ma grazie ai suoi 2,13 metri, poteva giocare anche come centro, ruolo che ricopriva soprattutto in nazionale. È stato un eccellente tiratore dalla distanza, caratteristica rara nei suoi pari ruolo. All’inizio della sua carriera si avvaleva spesso del tiro in allontanamento. È considerato da molti esperti il miglior giocatore europeo della storia della NBA. Proveniente da una famiglia di sportivi (padre giocatore di pallamano, madre giocatrice di basket), dopo aver praticato diversi sport tra cui tennis e pallamano, si dedica al basket all'età di 13 anni, entrando nella squadra locale, il DJK Würzburg (oggi Würzburg Baskets) a 16. E’ ancora un giocatore acerbo, quando viene notato casualmente dall'ex nazionale tedesco Holger Geschwindner. Quest'ultimo si propone di diventare allenatore personale di Dirk, promettendogli di portarlo a giocare con i migliori. Ne diventa anche il mentore, aiutando il giovane talento a sviluppare la propria personalità, attraverso le letture e la musica. Selezionato con la scelta numero 9 dai Milwaukee Bucks nel Draft del 1998, venne immediatamente scambiato ai Dallas Mavericks in cambio di Robert Traylor (scelta 6) e Pat Garrity (scelta 19), in uno scambio che in futuro verrà ricordato come uno dei più sbilanciati della storia.
Con i Dallas Mavericks ha trovato il modo di esprimere tutto il suo potenziale anche grazie ai colleghi di squadra, in particolare Steve Nash e Michael Finley. È sempre stato una delle migliori ali grandi della NBA, ma con l'allenatore Don Nelson ha giocato sporadicamente anche da centro per accentuare la pericolosità perimetrale della squadra. Ha giocato 14 volte nell'All-Star Game e nel 2006 ha vinto la gara del tiro da tre punti. Portò i Mavericks fino alla finale di conference contro i San Antonio Spurs, ma giocò solo parte della serie perché infortunato. Nei play-off della stagione 2005-2006 è riuscito, da vero leader ma certamente con l'aiuto dei compagni, ad arrivare alle finali NBA, perdendo 4-2 contro i Miami Heat. Nella stagione 2006-2007 è il primo europeo (oltre che il primo non nordamericano se si considera che il nigeriano Olajuwon fu naturalizzato dagli USA) nella storia della NBA a ricevere il premio di MVP, dopo aver ottenuto il miglior record di squadra ad Ovest. Nonostante ciò Nowitzki e i suoi Mavericks vengono eliminati al primo turno dei playoff dalla sorpresa Golden State Warriors, in uno dei rarissimi casi in cui la testa di serie numero 8 ha eliminato quella numero 1. Anche nel 2007-2008 i Mavericks vengono eliminati al primo turno dei playoff, stavolta dai New Orleans Hornets di Chris Paul, mentre nella stagione successiva riescono a passare il primo turno (contro i San Antonio Spurs) ma vengono eliminati nelle semifinali di Western Conference dai Denver Nuggets. L'anno dopo invece il primo turno dei play-off contro gli Spurs è fatale a Dallas (seconda testa di serie a Ovest). Nei Playoffs 2010-2011 le fatiche del tedesco vengono finalmente ricompensate, i Mavericks infatti eliminano al primo turno i Portland Trail Blazers per 4 a 2, in semifinale di Conference sconfiggono a sorpresa i campioni in carica, i Los Angeles Lakers, per 4 a 0 e mandano fuori gli Oklahoma City Thunder nella finale dell'ovest per 4 a 1 arrivando alle finali dove li attendono i Miami Heat guidati da LeBron James e Dwyane Wade, in un rematch delle Finals del 2006.
Il 12 giugno 2011 vince il campionato NBA, battendo per 4 a 2 i Miami Heat di LeBron James e laureandosi MVP delle finals, in una serie che lo ha visto incontrare varie difficoltà come un infortunio al tendine della mano sinistra in gara 1 ed un'influenza con febbre a 38.5 in gara 4. Diviene dunque il primo tedesco, e quindi il primo europeo, ad ottenere i due riconoscimenti contemporaneamente. Il 7 marzo 2017 nella partita contro i Los Angeles Lakers, diventò il sesto giocatore nella storia della Lega a raggiungere i 30 000 punti. Prendendo parte alla stagione 2018-2019, diventa inoltre l'unico giocatore nella storia della NBA ad aver militato per una singola franchigia per 21 stagioni. Il 19 marzo 2019 supera nella classifica NBA dei punti segnati Wilt Chamberlain, assestandosi al 6º posto assoluto, miglior europeo di sempre in tale classifica. L'11 aprile 2019 ha disputato la sua ultima partita in NBA contro i San Antonio Spurs, ritirandosi dalla pallacanestro. Il 16 maggio 2019 è diventato ambasciatore FIBA oltre che testimonial dei Mondiali 2019 insieme a Kobe Bryant e Yao Ming.