In casa Milan la partita contro il Napoli era vista come quella della possibile svolta dopo un inizio di stagione traballante. E la svolta c'è stata, ma in negativo: lo 0-4 di San Siro ha fatto piombare i rossoneri in una crisi che in pochi, nonostante gli evidenti limiti della rosa a disposizione di Mihajlovic, avrebbero potuto immaginare così eclatante e fragorosa. E adesso il primo a rischiare è proprio il tecnico serbo: come scrive il Corriere della Sera, Galliani e Berlusconi hanno parlato anche di lui (e delle sue scelte) durante una lunga telefonata dopo il tracollo contro il Napoli che mai, nella sua storia, aveva battuto il Milan con uno scarto di reti così ampio.
Ma ci sono altre statistiche ben più preoccupanti che non fanno certo dormire sonni tranquilli ai rossoneri. A partire dal confronto con la partenza di un anno fa quando in panchina c'era Filippo Inzaghi: i punti dopo sette giornate erano 14, adesso sono 9. Il Milan ha già incassato quattro sconfitte e, con 13 gol subiti, ha la seconda peggior difesa del campionato: solo il neopromosso Carpi (16) ha fatto peggio.
Le tre vittorie ottenute finora dalla squadra di Mihajlovic (contro Empoli, Palermo e Udinese) sono sempre state di misura e soffertissime: dopo i primi 45 minuti sul campo dell'Udinese, chiusi in vantaggio 3-0, il Milan non ha più segnato e ha incassato 7 gol. Impressionano anche la fragilità difensiva e la tenuta psicologica di Montolivo e compagni: ogni volta che sono passati in svantaggio (contro Fiorentina, Inter, Genoa e Napoli) non sono mai riusciti a recuperare.