Dopo l’impresa di Vianello in Canada, la Top Rank punta in alto.

Pubblicato il 28 agosto 2024 alle 18:08
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Dopo l’impresa di Vianello in Canada, la Top Rank punta in alto.

La Silva per l’europeo in Italia.  Europeo a Bologna anche per Pamela Sawa.




di Giuliano Orlando

Il 21 settembre lo stadio di Wembley riapre alla grande boxe ed è già tutto esaurito. Fra gli 80.000 che assisteranno alla sfida tutta inglese tra Daniel Dubois (21-2), 25 anni e l’ex iridato Antony Joshua (28-3), 34 anni, saranno tra i vip Guido Vianello (13-2-1) e il suo maestro dal tempo dei dilettanti Simone D’Alessandri, invitati dagli organizzatori. Mi informa il tecnico romano: “Dopo la bella vittoria di Guido a Quebec City, contro Arslanbek Makhmudov (19-2), colosso russo-canadese, più alto e pesante, dato largamente favorito costretto alla resa all’ottavo round, con l’occhio sinistro chiuso, per i colpi subiti e indietro per i tre giudici, che avevano l’Italiano avanti dai cinque ai sette punti, qualcosa è cambiato in meglio da parte degli organizzatori nei nostri riguardi.

Un successo oltre ogni attesa e il balzo anche nella classifica mondiale che ora vede Vianello nei top 30. Bob Arum (Top Rank) era strafelice e ha grandi progetti per Guido, che non si è montato la testa, ma ha preso consapevolezza dei suoi valori e dei margini di miglioramento che ancora possiede. Andremo a Wembley su invito, con grande interesse. Dopo un periodo decisamente sfortunato, responsabili le due sconfitte per certi versi immeritate, ma ufficiali, contro Jonathan Rice (16-6-1) a Verona  il 14 gennaio 2023, fermato al settimo round per ferita, in netto vantaggio per tutti e tre i giudici  e quella altrettanto ingiusta con Efe Ajagba (20-1) lo scorso aprile a Corpus Christi per split decision, col pubblico che ha fischiato sonoramente il verdetto, ritenendo Vianello il vincitore, ci siamo fermati a riflettere, cambiando diverse cose. I maestri americani sono bravi in certe situazioni contingenti, ma sul piano tecnico e tattico noi italiani non abbiamo nulla da imparare.

Guido nel periodo americano aveva cambiato impostazione e rischiava di cadere sui colpi per eccesso di spinta in avanti, oltre al pericolo delle ferite. Con pazienza e costanza, oltre all’applicazione di Guido, un allievo esemplare per quanto si impegna in palestra, valutammo le contromisure di fronte ad un pugile con tanta potenza nei pugni, più pesante e non proprio un esempio di correttezza. Scegliendo mobilità e serie di colpi lunghi, poche pause e continua iniziativa. Togliendo così al rivale il tempo delle repliche e del bersaglio. Abbiamo rivisto il match, ottenendo la conferma che il russo non ha mai trovato la misura, andando a vuoto regolarmente. Quando afferma che l’occhio l’hanno chiuso le testate, sa di dire il falso. Vorrei anche sottolineare che al tempo delle World Series, quando lo affrontò a Milano nel 2015, venne fermato dal medico per ferita e non per abbandono, col match in equilibrio. Questa la realtà dei fatti”.                                                                                                                                                                              

A Wembley la Matchroom di Eddie Hearn e Frank Warren, hanno allestito col supporto del ministro Saudita Turki Alalshikh, una mega riunione, con attori di alta qualità. Il doppio titolare IBF- IBO superpiuma Anthony Cacace (22-1), 34 anni, mancino, genitori campani. Il 18 maggio scorso, ha capovolto il pronostico che lo vedeva nettamente sfavorito contro Joe Cordina (17-1) fino ad allora imbattuto. Sul ring di Ryad in Arabia Saudita, l’irlandese del Nord lo ha messo out all’ottavo round, dopo averlo spedito kd nel terzo round. L’avversario di settembre è l’inglese Josh Warrington (31-3-1), 33 anni, reduce da due sconfitte, salito di categoria, tentando un’impresa sulla carta impossibile. Sul ring l’esplosivo mediomassimo Joshua Buatsi (18) inglese del Ghana, 31 anni, pro dal 2017, incrocia il pallido scozzese Willy Hutchinson (18-1), 26 anni, che tenta l’assalto all’interim WBO. Per il campione europeo medi Tyler Denny (19-2-3), 33 anni, difesa problematica contro Hamzah Sheeraz (20), 25 anni, talento emergente, vincitore per KO da 14 incontri. Al vertice della riunione il confronto tra due colossi inglesi di colore, ben noti alla tifoseria. Anthony Joshua, 34 anni, pro dal 2013, sul ring di Wembley ci è salito quattro volte e gli ha sempre portato fortuna.  Ha battuto l’ucraino Wladimir Klitschko, il russo Alexander Povetkin e il bulgaro Pulev, sempre da campione. Stavolta sarà lo sfidante di Daniel Dubois, nove anni più giovane e campione di fresco conio. Il precedente detentore Oleksandr Usyk, l’ha lasciata vacante e l’IBF ha trasformato quella ad interim di Daniel, in assoluta.                     Chiedo a Simone D’Alessandro chi vede favorito. “Ritengo Joshua superiore in modo netto. Pur non più giovanissimo, ha le armi per vincere, addirittura prima del limite. Anche se spero che Dubois faccia una grande prova. Una sconfitta di misura, farebbe comodo anche a noi”.                                                                          

Il motivo?                                                                                                                                                                            

"La preparazione per il match in Canada l’abbiamo svolta in buona parte a Londra e Dubois è stato tra gli sparring col quale abbiamo fatto i guanti più volte. Con l’inglese c’era un precedente che datava al gennaio 2023, quando Guido preparava il match contro Jonathan Rice, finito per ferita. Ricordo che Guido soffrì non poco le bordate di un rivale che lo sovrastava sia in potenza che in velocità. A distanza di un anno, le cose sono cambiate e non poco. Stavolta a tenere l’iniziativa e a colpire in anticipo era Vianello e quando hanno scambiato, i pugni di Guido trovavano bersaglio prima che Dubois replicasse. Non solo, su un destro l’inglese ha piegato le gambe. Il giorno dopo, il suo maestro ci ha avvisato che il pugile sentiva un fastidio alla mano destra e preferiva non fare più i guanti. Per questo, osserveremo attentamente il match con Joshua e nel caso non rifiuteremo una sfida con Daniel, purché ci siamo i presupposti per compiere un salto in avanti.                                                                                                                                                                       

Entro l’anno Vianello tornerà a combattere e dove?                                                                                                     

“Pensiamo di sì, ma sede e data non la conosciamo, anche se Bob Arum ci ha lasciato carta bianca. Purtroppo in Italia mancano i presupposti organizzativi e gli sponsor per farlo combattere. Ad ogni modo niente è escluso"                                                                                                                                                                            

Magari un tentativo europeo, visto che l’ultimo italiano a detenerlo è stato Paolo Vidoz nel lontano 28 gennaio 2006, quando sul ring di Berlino batté il locale Censig Kok, Il nostro Paolone ci riprovò un paio di altre volte, senza fortuna. Dopo 18 anni non sarebbe il caso di provare?                                                                                 

“Tutto è possibile, tra l’altro il nuovo campione, l’ucraino Olek Zakhozhyi (19), 30 anni, tempo addietro si offrì di far parte della mia scuderia. Altissimo, 2.06 e braccia lunghissime, combatte preferibilmente in Germania, dove ha conquistato il titolo lo scorso aprile, mettendo KO in due round Grant Shala, non certo un super. Non è da escludere che l’europeo possa diventare un traguardo, se non adesso in un prossimo futuro”.

L’ex europea e sfidante al mondiale, la romana Stephy Silva (9-1) si prepara per riprendersi l’europeo dei supermosca da mesi, nel frattempo è cambiata la sfidante, passando da Lauren Parker (9-1-1) 33 anni a Emma Dolan (7) 26 anni, entrambe inglesi. Forse un cambio meno favorevole, considerando che la Dolan detiene le cinture del Commonwealth e della Gran Bretagna ed è imbattuta.                                                                                                       

  “Che sia al vertice europeo significa che è brava. Ma neppure Stephy scherza. Comunque ne guadagnerà lo spettacolo. Ai primi di settembre andremo all’asta e speriamo di spuntarla. In quel caso, vorrei allestire il match a ottobre. Più avanti anche per Stephy ci sarà la possibilità di tornare in America, ma il problema è l’esperienza difficile da acquisire in Italia. Se incontri gente che ha 30-40 incontri e tu ne hai meno di 10, puoi essere brava, ma alla fine paghi dazio”.                                                                                                                                        

 Lo scorso giugno a Vigevano in Lombardia con la Rai in diretta, si disputò la sfida nei welter tra il tuo Mirko Geografo (18-1-2), 33 anni, per la vacante cintura silver EBU, contro l’abruzzese Luigi Alfieri (10-3-1), 28 anni, finito in parità. A mio giudizio un match molto bello, che meriterebbe la rivincita.                                                                                                 

“Infatti è già stata programmata a novembre a Roma, sperando sia il bis del primo match sul piano dello spettacolo”.                                                                                                                                                              

 Cambia l’avversaria anche per Pamela Malvina Noutcho Sawa (7), 32 anni, che il 25 ottobre, nella sua Bologna, tenterà di diventare la prima atleta a conquistare l’europeo, in questo caso dei leggeri. L’EBU in precedenza aveva designato la giovane spagnola Sheila Martinez (7-3), 25 anni, europea piuma, che ci ha ripensato, restando nella categoria inferiore e non sfidare l’italiana.                                                                                                                          

   La nuova cosfidante è Nina Pavlovic (9-5-1) 26 anni, serba di Smederevo. Professionista dal 2018, a vent’anni, ha già alle spalle due tentativi mondiali. Il primo a metà dicembre 2020, sul ring dell’Allianz Cloud a Milano, sfidando la poliziotta francese Maiva Hamadouche (22-2) per l’IBF superpiuma. Lotta impari chiusa all’8° round, evitando alla serba una punizione eccessiva. Dopo quella sconfitta si è fermata riprendendo nel 2022. Da allora ha disputato quattro incontri, una sconfitta contro la francese Zidani (5), titolare a Parigi, eliminata all’esordio contro la filippina Petecio, altra transgender, bronzo olimpico e tre vittorie.

L’ultima la più importante a Vienna lo scorso aprile, battendo la tedesca Nicole Wesner (18-2), pro dal 2012, un passato ricco di titoli, giunta al deposito a 47 anni, lasciando alla serba il mondiale WBF, uno dei meno quotati nella galassia di troppe sigle. Comunque definito mondiale. A Bologna si presenta titolata e sicuramente darà filo da torcere all’infermiera di casa nostra. Che motivi per vincere ne ha parecchi e concreti, forte di un temperamento da guerriera e un miglioramento tecnico tattico notevole, oltre che lo stimolo di dare alla città che l’ha adottata, la soddisfazione di riportare nella “dotta” il trofeo già conquistato dall’indimenticabile “Checco” Cavicchi, il campione che investiva i guadagni con buoi e mucche, nei gloriosi anni ’50. Ma anche di Lucio Cusma (1983). Attendo con fiducia che Pamela alzi le braccia in segno di vittoria. Lo merita per la tenacia dimostrata e merita anche di andare ancora più avanti.

Giuliano Orlando