Ducati, il ds Ciabatti: "Iannone? L'attacco a Dovizioso non ci stava"

Pubblicato il 4 aprile 2016 alle 18:16:40
Categoria: Moto GP
Autore: Redazione Datasport.it

Il giorno dopo l'harakiri delle due Ducati nell'ultimo giro del Gran Premio d'Argentina, il direttore sportivo della scuderia di Borgo Panigale, Paolo Ciabatti, tira le orecchie ad Andrea Iannone che, complice una manovra avventata sul circuito di Termas de Rio Hondo, ha travolto il compagno di squadra Andrea Dovizioso regalando, di fatto, il podio a Valentino Rossi e Dani Pedrosa. Il giorno dopo la concente delusione, Ciabatti non nasconde la delusione: "Abbiamo lasciato che gli animi si calmassero un attimo - dice alla trasmissione Tutti Convocati su Radio 24 - poi abbiamo analizzato la situazione con i piloti, in particolare con Iannone. Un attacco del genere al proprio compagno di squadra non ci stava secondo noi, quando il team stava per portare a casa un doppio podio. Sappiamo che Iannone è un ragazzo velocissimo con un grande cuore, ovviamente il più dispiaciuto era lui perché si è reso conto di aver esagerato per aver tentato una manovra che di fatto ha combinato un disastro. Iannone è un ragazzo estremamente intelligente e talentuoso, deve però riuscire a tenere a freno questa sua esuberanza".

Ciabatti parla anche di mercato e della possibilità che Lorenzo possa salire in sella a una Ducati il prossimo anno: "Non abbiamo mai negato di avere interesse per i piloti top che sono in scadenza di contratto - ammette il ds -. Scadrà il contratto di Marquez, scadrà quello di Lorenzo, quello di Vinales pare sia un po' più complicato rispetto alla scadenza. Scadranno anche i contratti dei due nostri piloti attuali. E' chiaro che avendo importanti ambizioni per il futuro, il fatto di capire se uno dei top rider può essere disponibile e interessato a un'offerta con Ducati significa fare bene il nostro lavoro. Stiamo facendo le nostre valutazioni e siamo in una fase anche piuttosto avanzata, poi decideremo quale sarà la squadra ideale per il 2017. In ogni caso parlarne adesso è ancora prematuro".