Editoriale: Balotelli mina vagante

Pubblicato il 3 agosto 2011 alle 08:26:44
Categoria: Calciomercato
Autore: Redazione Datasport.it

Mario Balotelli ha una caratteristica: ce n’è una al minuto. Bene che vada, una ogni due minuti. Non ha pace, è protagonista fuori dal campo. E anche in campo non è il massimo della vita: giocasse per come sa fare, sarebbe una delizia per gli occhi. Ma ogni tanto esagera. Anzi, troppo spesso. La storia del colpo di tacco, quando aveva la porta spalancata, è la fotografia di Balotelli. Esagerato, eccessivo, controcorrente, spesso insopportabile. Dzeko che imprecava a due metri di distanza per non aver ricevuto l’assist è una conferma. Quale? Se continuasse così, se non si desse una mossa, diventerebbe ingestibile all’interno dello spogliatoio. Di qualsiasi spogliatoio.

Come se non bastasse, Super Mario ci ha messo il carico di briscola. Ha detto che a Manchester non si trova bene, ha ribadito il concetto che il Milan gli piace e che magari un giorno… Mettetevi nei panni della proprietà: lo pagano profumatamente e devono ascoltare quelle cose. Mettetevi nei panni di Roberto Mancini: lo ha voluto a ogni costo, a costo di sfidare l’oceano dei giudizi e dei pregiudizi, questa è la riconoscenza. Insomma, se tornasse indietro il Mancio mai e poi mai chiederebbe a Mansour uno sforzo del genere. Però, ormai è andata. Balotelli è un patrimonio del City, si tratta di capire fino a quando si potrà andare avanti.

Una cosa è sicura: Mancini non può permettersi di perdere sia Tevez che Balotelli. Il primo vuole andare a ogni costo; il secondo non si strapperebbe i capelli (anzi) se gli dicessero che il suo ciclo inglese è finito. E che può tornare in Italia. E’ vero che hanno preso Aguero, ma per sviluppare il famoso 4-3-3 uno dei due separati in casa è indispensabile. E la logica vuole che sia Tevez a preparare la valigia: magari destinazione Inter, scambio con Eto’o (sarebbe un errore di Moratti). Oppure l’eventuale consolazione se davvero Sneijder uscisse, destinazione United-City.

Un’altra cosa è chiara: Balotelli così umorale, ondivago, non serve al City. Quindi, aspettiamo. Cosa? Fino al 31 agosto la strada è lunga, l’agente Raiola è un maestro del contropiede improvviso. Hanno dato la traccia: se il Milan cedesse Cassano, sceglierebbe tra Kakà e l’eventuale Balotelli a sorpresa. Per ora una proiezione, un’ipotesi. Dobbiamo aspettare per capire se davvero ci possono essere altri sviluppi.

Balotelli mina vagante. In campo e fuori dal campo. Quindi, in tutti sensi. In quasi quattro settimane può succedere qualsiasi cosa.