di Xavier Jacobelli
Giudicato colpevole di essere rimasto coinvolto in Calciopoli, nell'estate 2006 Luciano Moggi è stato squalificato dalla Federcalcio per cinque anni con proposta di radiazione. La squalifica scade il 30 giugno prossimo. A quattro mesi e 26 giorni dalla data limite, la Figc non ha ancora trovato il tempo e il modo di pronunciarsi definitivamente su quella fatidica proposta di radiazione. Per lavarsene le mani, Abete aveva chiesto conforto all'Alta Corte di Giustizia del Coni che ha risposto picche: non tocca a noi prendere una decisione, ma a voi. Tradotto in italiano, trattasi di scaricabarile, esercizio che diventa ancora più grottesco se si pensa che, in capo a 4 anni e 7 mesi, la massima organizzazione calcistica nazionale non ha saputo che pesci pigliare. Anche perchè, l'ex direttore generale della Juve ha fatto sapere che, in caso di radiazione, partirebbe lancia in resta con una causa civile contro chiunque dovesse radiarlo: "Nessuno può farlo, per la semplice ragione che all'epoca del processo sportivo celebrato nel 2006 mi ero già dimesso da ogni incarico di tesserato". E quindi? E quindi siamo alle comiche, con l'aggravante che, nello stesso limbo di Moggi vivono altri 41 affiliati o ex affiliati alla Figc sul cui capo pende la proposta di radiazione, sempre proposta e mai approvata. Ma si può? Ma come è possibile che ci vogliano quasi 5 anni per prendere una risoluzione? Ma che razza di giustizia è questa? Infatti non lo è. E' una farsa. Ma c'è poco da ridere.