L’Inter non ha scelto, ma pensa a Diego Forlan. E non a caso ieri pomeriggio il suo manager era a Milano. Forlan è stufo dell’Atletico Madrid, ha 32 anni e sa che sta passando l’ultimo treno. Se non lo prende adesso, non lo prende più. Ha saltato la gara di Europa League, è andato in tribuna: chiaro indizio. Costa poco, dai cinque ai sei milioni. E sotto questo punto di vista, quando Eto’o andrà (se andrà) all’Anzhi, Moratti potrà mettere un occhio al bilancio spendendo un sorriso. Ormai si tratta di un passaggio obbligato.
Se l’Inter potesse, andrebbe su Tevez. Ma per Tevez siamo in pieno stand-by: Carlitos vuole defilarsi, il City non lo molla in prestito. Pretende tanti soldi, gli stessi che a un certo punto il Corinthians diverse settimane fa sembrava sul punto di poter dare. Quelli del City hanno montagne di sterline, ma non le buttano dalla finestra. Se ci sarà un’apertura per Tevez, se pur di liberarsene cambieranno le condizioni, lo scopriremo più avanti. Magari negli ultimi giorni di mercato. E l’Inter ha la necessità di non farsi trovare impreparata.
Mettere in discussione Forlan, aspettando che diventi davvero nerazzurro, sarebbe una bestemmia. Attaccante di valore, il classico centravanti di una volta che all’occorrenza sa e può adattarsi. Uno che ha tenuto sempre aperta la fabbrica: Scarpa d’oro decisivo in Europa League e in Coppa America, decisivo sempre e comunque. Insomma, sostenere che Diego sarebbe un cattivo affare significherebbe prendere un abbaglio.
Poi, però, pensi che se ne sta per andare forse il numero uno al mondo nel suo ruolo. E già questo è strano, visto che in circolazione non ci sono attaccanti al suo livello: forse Rooney, oppure Villa. Decidete voi, il dibattito è aperto. Quindi, non si può dire che dopo l’eventuale staffetta Eto’o-Forlan l’Inter possa restare forte, com’era prima. Prolifica, com’era prima. Imprevedibile, com’era prima. Nella mia valutazione Forlan è il 40-50 per cento di Eto’o, fermo restando che essere il cinquanta per cento di Eto’o è già un titolo di merito: significa che sei forte. E non un brocco.
Mettiamola così: benvenuto Forlan, se davvero arriverà. A patto di fare questa riflessione: ha 32 anni, i gol li porterà a casa, ma bisogna cercare di vincere subito. Non sarebbe un acquisto in prospettiva, forse questo è un altro concetto da spendere. E senza fingere che sia una riflessione inutile.