Adesso è normale che si cimentino con i paragoni. E con un quesito-tormentone: meglio Leo Messi o Diego Maradona? Più fuoriclasse El Pibe de Oro oppure la Pulce Atomica? Sono sincero: non si può, è un confronto improponibile. Tempi diversi, metodi differenti, epoche calcistiche agli antipodi. E’ utile accostarli, avvicinarli, dare i voti: destro, sinistro, dribbling, tutto quello che volete. Come si faceva una volta sui giornali per mettere a confronto due stelle. Ma tirare le somme e dire che Leo è più bravo di Diego, oppure che Diego è migliore di Leo, mi sembra un’impresa titanica. Proprio per i motivi che ho cercato di elencare. Esattamente come mi sembrava difficile paragonare Maradona a Pelè. Mettiamola così: ci sono sette-otto signori che negli ultimi cinquant’anni hanno acceso tutte le lampadine possibili e immaginabili.
Entrando nello specifico, si possono mettere dei paletti. Maradona era il Napoli, dentro e fuori dal campo. Maradona era il riferimento, non soltanto tecnico: era il fratello, non il semplice compagno. Piuttosto il padre putativo, il simbolo. Se Maradona alzava lo sguardo, non serviva che lo accompagnasse con una parola: tutti capivano. Maradona era il capo popolo, il capo del gruppo, il capo del calcio a Napoli. In campo ricamava, inventava, incantava: poteva saltare quattro allenamenti su cinque, nessun problema. La poesia di Diego a Napoli resterà nei secoli nei secoli. E non ci sarà il Messi di turno in grado di spezzare l’incantesimo. Per la gente di Napoli il paragone è improponibile.
Di sicuro Messi è il Maradona del terzo secolo. Più forte o meno forte? Non ha senso. Il Maradona del terzo secolo, punto. Ha segnato fin qui 52 gol, in pratica non c’è partita senza un timbro. Ha dimostrato di poter giocare ovunque, sa fare il centravanti, puoi metterlo defilato a destra o a sinistra, non gli devi dire come agire, lo offenderesti. Ci pensa lui. Senza Maradona il Napoli andava in crisi, non si ritrovava, pagava spesso dazio. Senza Messi il Barcellona si smarrisce, ma ha una struttura in grado di trovare l’approdo. Magari non sempre geniale, ma comunque un approdo.
Sono dettagli, ma con una premessa fissa: votare Diego o Leo in modo secco, chi è più bravo?, non ha una logica. Se continuasse su questa strada, con l’età che ha, Messi potrebbe vincere davvero quello che Maradona non è riuscito. E magari sfondare il tetto di gol, record su record, in attesa che ne nasca un altro con le stesse qualità. Ma quando?