Roberto Mancini ha un profilo basso e pensa a lavorare. Non mi faccio condizionare dal suo passato all’Inter e quindi non lo giudico soltanto perché molte settimane fa si è proposto alla Juve. Il popolo bianconero in larga parte ha respinto la semplice idea proprio per il suo ciclo alla corte di Moratti. E per le numerose polemiche che a quei tempi si sprecarono e riempirono le pagine dei giornali. Mi interessa giudicare un altro particolare: il fatto che Mancini si sia candidato significa che pensa seriamente di chiudere il ciclo con il Manchester City. E prima che Mansour decida di scaricarlo, sarebbe giusto trovare una via di fuga. Roby ha detto: “Quando alleni all’estero ti viene voglia di tornare”. Più chiaro di così…
Non è il momento di tirare le somme, la stagione deve esprimere i verdetti sia in serie A che in Premier. Ma un particolare va sottolineato: il City è al di sotto delle aspettative. L’idea era quella di lottare addirittura per il vertice, invece è stato messo a repentaglio il quarto posto e quindi la qualificazione Champions. Male in Europa League, fondamentale l’incrocio di sabato con il Manchester United per la FA Cup. Insomma, il tempo stringe. E il piatto piange.
La cosa più importante è che Mancini dovrà dare una risposta. E spiegazioni chiare. Gli hanno regalato tutto o quasi tutto. Si può discutere sulla modalità e sul non eccellente tempismo degli uomini mercato del City. Hanno seguito Dzeko per una vita, hanno sbagliato strategia, glielo hanno consegnato soltanto a gennaio. Ma l’ha avuto. Ha chiesto Kolarov come esterno imprescindibile, un serio infortunio ha fatto la differenza, ma Roby non può certo lamentarsi. Vedeva in Balotelli la svolta ideale per alzare il tasso di qualità negli ultimi trenta metri, non ci hanno pensato due volte a dare il placet. I problemi di incompatibilità con Tevez sono stati risolti per non privarlo di un imprescindibile riferimento offensivo come Carlitos. Ci sarebbe da continuare con l’elenco della spesa. Ma di una cosa Mancini non potrà lamentarsi: del fatto che abbiano creato il minimo problema quando si è avvertita la necessità di allargare i cordoni della borsa e di non badare al milione in più o in meno.
Mancini salvi la stagione, poi al limite spiegherà. E se deve esserci una soluzione per un futuro lontano da Manchester, la speranza è che sia all’altezza.