Editoriale: Milan, non fare autogol

Pubblicato il 31 dicembre 2011 alle 18:56:48
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Premesso che le strade del mercato sono infinite e che dinanzi a un'offerta faraonica nessuno è incedibile, arrivo comunque alla stessa conclusione: il Milan non può pensare di scaricare Pato. Traduzione: se cedi Pato e prendi Tevez, ti assicuri un grande attaccante ma rinunci al talento più puro degli ultimi anni. Non potrebbe essere considerato un affare. Sarebbe come acquistare un gioiello e ipotecare l'attico con vista mozzafiato. In poche parole, un controsenso.

Pato ha 22 anni, ma frequenta da così tanto tempo la serie A che sembra almeno un venticinquenne. Arrivato che era un bimbo, ha saputo scalare le montagne: ricordate quella sera al debutto contro il Napoli con quanta classe e personalità riuscì ad imporsi? Ha una media di un gol ogni due partite, roba da fuoriclasse assoluto. Ne avrebbe potuti segnare molti di più se non avesse avuto un mare di infortuni. E se non fosse stato costretto a fermarsi diverse volte, e per lungo tempo, ai box. Pato è un ricamo, una poesia, un diamante per sempre. Impossibile, almeno sulla carta, pensare che il Milan decida di privarsene senza affogare, un giorno o l'altro, nei rimpianti. Perché tali sarebbero.

Certo, poi ci sarebbero le controindicazioni. Ovvero che Pato spesso gioca da solo, un dribbling e due scatti senza pensare ai compagni. Simile soluzione piace poco a Ibrahimovic, uno abituato al dialogo piuttosto che alle recite dei solisti. Tra Ibrahimovic e Pato mai è scattata la scintilla e chissà se scatterà, non sembra ci siano i presupposti. Gli ultimi spezzoni del Papero sono stati irritanti: si capiva che ti stava facendo una cortesia, giocava con la pancia piena e con una considerazione non grande nei riguardi di Allegri. A Cagliari si è fumato gol impossibili da sbagliare, come se si trattasse di un dispetto. E magari non lo era. Poi si è rivolto all'allenatore tramite i giornali, cosa peggiore da parte di chi avrebbe qualcosa da dire e sceglie la carta stampata per esternare.

Sono convinto che il Psg molto presto si presenterà e metterà almeno 45  milioni sul piatto. Leonardo non ha convocato Ancelotti per regalargli un mercato di basso profilo. Meglio ancora: Carletto non s'è fatto convincere da Leo per andare a nozze con i ficchi secchi. Quindi il Psg gli porterà i campioni, gli assi di denari, non certo il due di bastoni quando regna coppe.

Ci sarebbero tanti altri aspetti. Per esempio, il fatto che cedendo Pato il Milan dovrebbe trovare un sostituto per la Champions. Ma anche questo conta poco rispetto a un altro concetto: privarsi del Papero significherebbe confezionare un autogol degno del mitico Comunardo Niccolai. No, dai, meglio non pensarci.