Editoriale: Pato resta, ma come?

Pubblicato il 13 gennaio 2012 alle 20:29:30
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

Lo avevano ceduto. E già al semplice pensiero che il Milan aveva impacchettato Pato, destinazione Psg, ci sarebbero mille considerazioni da fare. Per quanto mi riguarda tutte negative, nel senso che uno come Pato non si cede. Mai. Eppure era andata esattamente così: Galliani aveva guadagnato Londra con la certezza dei 35 milioni (bonus compreso) per il Papero. E quindi con il malloppo giusto per garantire al Manchester City i soldi per il riscatto di Carlitos Tevez. Automatico. Riepilogando: Pato fuori, Tevez dentro, Amauri per la Champions, un incastro studiato nei dettagli.

Lo avevano ceduto. Parole e musica di Carlo Ancelotti che non ha fatto una cortesia al suo vecchio amore rossonero, confessando che era tutto fatto. Poi, all'improvviso, la retromarcia del Papero, magari a seguito di un colloquio fitto con Silvio Berlusconi. Meglio per il Milan. Sono sincero e mi ripeto: pensare di liberarsi di un ragazzo di 22 anni, che viaggia a una media di un gol ogni due partite malgrado gli infortuni, sarebbe clamoroso.

Lo avevano ceduto. E adesso lo hanno trattenuto. Ma vale un concetto che continua a fare la differenza: già il semplice fatto che avevano deciso di scaricarlo è un passaggio che deve farci tenere gli occhi aperti per il futuro. Io auguro al Milan che resti, a patto che il Milan sia davvero convinto, ma non me la sento di escludere sorprese. Il mercato è fatto di tutto e del contrario di tutto nel giro di poche ore. Figuriamoci quando mancano poco meno di venti giorni allo stop del 31 gennaio. Una vita. Può anche succedere che Pato resti, che arrivi lo stesso Tevez e che venga liberato Amauri, tuttora ammaliato dai colori rossoneri. Insomma, dobbiamo viverla ora per ora.

Lo avevano ceduto. Ma il Papero ha detto no. I tifosi lo hanno abbracciato, gli hanno scattato mille foto e chiesto mille autografi. Adesso per il Milan sarebbe perfetto un scenario così: il Papero titolare nel derby e protagonista come nell'ultima stagione. Ha problemi con Allegri, non lo saluta quando viene sostituito? Ma sono storie che si possono risolvere in cinque minuti, oppure mai. Si tratta soltanto di memorizzare quanto Pato sia davvero al centro del progetto rossonero.

Lo avevano ceduto. E nel frattempo Allegri, il presunto nemico di Alexandre, ha rinnovato fino al 2014. Proprio vero: sono storie infinite...