Siamo Messi bene. Nel calcio dei veleni e dei tarocchi, degli scandali e dei fannulloni, è una fortuna poter dire: almeno apparteniamo all'era calcistica che ci permette di verificare in prima persona la grandezza di un artista così. La 'manita' al Bayer Leverkusen per celebrare i cinque gol da record dopo un digiuno in Champions al Camp Nou di circa un anno? Ma non serve la manita per festeggiare Leo. Perché Leo è una pepita sempre. Fossi nei dirigenti del Barcellona metterei una clausola durante la campagna abbonamenti: supplemento Messi. In sintesi: guardare una squadra di marziani dal vivo costa, se tra i marziani arriva il numero uno degli extraterrestri - il signor Leo - devi pagare di più. Non siete d'accordo? Ma se andaste in un albergo a cinque stelle chiedendo una suite, di sicuro non pretendereste di spendere la stessa cifra.
Siamo Messi bene. Esattamente come stavano in brodo di giuggiole quelli che hanno potuto frequentare l'era calcistica di Pelé. E di sicuro non hanno avuto tempo per sbadigliare gli amici e nemici che si sono gustati Diego Maradona, il Genio. No, non casco nella trappola che ha già fatto una vittima: Paolo Rossi. Impossibile fare paragoni, della serie "chi è più bravo e perché". Stiamo parlando di due epoche diverse, con i pro e i contro magari equamente distribuiti. Tuttavia non è giustificabile una scelta secca come quella di Paolo Rossi che ha votato per Leo, facendo giustamente ribellare i fedelissimi - sono milioni - di re Diego. Ci avevano già provato a confrontare Pelè e Messi, ma come si fa?
Alcune rapide considerazioni prima di chiudere momentaneamente un argomento che mai andrà in archivio. 1) Se la valutazione di un attaccante che segna quindici gol sale immediatamente in doppia cifra, potrebbe il nostro amico argentino valere meno di 200-250 milioni? 2) Spero che nessuno ci riprovi ad accostarlo all'Inter, come avevano fatto senza ritegno un po' di tempo fa dedicando speciali televisivi. 3) Si capisce per quale motivi Leo fatichi con l'Argentina, gente come Xavi e Iniesta non si trova dietro l'angolo. Anzi, più semplicemente non si trova. 4) Se questo è l'andazzo dovranno sospendere il Pallone d'Oro. Oppure mandargliene uno a casa a prescindere dal presunto vincitore. Molto presunto nel senso che non potrebbe esserci un Pallone più d'Oro del suo. 5) Considerata la carta d'identità è predestinato a stracciare record su record, al punto quasi da diventare inattaccabile. E qui sorge spontanea la domanda: quando rinascerà uno così?
Siamo Messi bene. Nel calcio dei veleni e del Blatter a vita, è molto più di qualcosa pensare che ci sia lui, il numero uno degli extraterrestri. Come una scatola di cioccolatini dopo una giornata amara.