Alexis ci saluta, va a Barcellona. Mica è stupido, Sanchez: il City gli avrebbe fatto ponti d’oro, e forse avrebbe guadagnato 300 o 400 mila euro in più. Ma al City non c’è Messi, al massimo Tevez e non è detto che resti a lungo. Al City non c’è Guardiola, ma l’ottimo Mancini che sta lavorando sul progetto, l’aspetto tattico è da perfezionare: ci vorrà ancora un po’ di tempo e magari qualche campione in più.
E allora, che Barça sia. Sarà ufficiale forse già oggi, i giornali spagnoli hanno scandito le tappe. L’Udinese sa vendere i talenti come pochi altri al mondo: avrà poco meno di 40 milioni spalmati (28 di base, il resto con i bonus), più il prestito di un ragazzo della cantera, gli indizi portano a Jeffren più che a Thiago Alcantara. Morale: l’Udinese aveva chiesto una quarantina di milioni, li avrà. L’Inter pensava, immaginava, di poter contare sulla volontà del ragazzo: l’ha avuta, per un mucchio di settimane, ma quando Alexis ha capito che mai Moratti avrebbe pareggiato l’offerta spagnola, ha ringraziato e ha cambiato canale. Antonio Conte aveva fatto il diavolo a quattro pur di convincere la Juve ad andare in pressing sull’Udinese: Marotta e Paratici ci hanno provato, hanno offerto ben oltre i 30 milioni. Ma in questo momento l’appeal del Barcellona è nettamente superiore a quello degli altri. Perché sai di trovare Xavi e Iniesta, Dani Alves che sale a destra e Villa che fa pentole e coperchi, garantendo quei movimenti (a parte i gol) dell’attaccante moderno.
E poi, lo abbiamo lasciato in fondo come si deve alle grandi star. Se sai di poter giocare accanto a Messi, tutti gli altri club passando in secondo, terzo e quarto piano. E’ come se non esistessero. La storia, vera o presunta, della telefonata di Leo a Sanchez (poche parole ma buone: “ti aspetto a Barcellona”) ha fatto saltare il tappo, ammesso e non concesso che ve ne fosse bisogno. Champagne per tutti, champagne a fiumi: Sanchez più Messi, Messi più Sanchez. Come li fermeranno, cosa si inventeranno, sospenderanno le partite alla mezz’ora della ripresa per manifesta inferiorità con i difensori avversari già negli spogliatoio, vittime di un feroce mal di testa? Ce lo faranno sapere, la formula Leo più Alexis è tale da prendersi un anno di relax, parcheggiare all’ombra del Camp Nou e assistere almeno alle partite casalinghe della banda Guardiola.
Sanchez-Messi, vai col vento. Tutto il resto sarà spazzato via.