Il calcio italiano si ferma per l'elezione del nuovo presidente della Figc. I candidati sono Carlo Tavecchio (presidente in carica) e Andrea Abodi (dimissionario numero uno della Lega di Serie B). Presso l'Hilton Rome Airport di Fiumicino oggi, 6 marzo, si terranno le votazioni a cui parteciperanno 279 delegati in rappresentanza delle società di Serie A, Serie B, Lega Pro, Dilettanti e le Associazioni Calciatori, Allenatori e Arbitri.
Carlo Tavecchio si candida a completare l'opera iniziata l'11 agosto 2014. Tra i punti cardine del suo programma c'è la riforma della Serie A, sempre con 20 squadre ma con 2 retrocessioni. Per quanto riguarda la B le promozioni diventerebbero 2 a fronte di 20 formazioni nel campionato. In Lega Pro si passerebbe da 3 a 2 gironi con un totale di 40 club iscritti. Inoltre vi sarebbe l'apertura alle seconde squadre di A (le attuali Primavere) in Lega Pro senza che queste abbiano promozioni o retrocessioni.
I punti cardine del programma di Abodi sono invece la riforma dei campionati sulla base della concertazione privilegiando parametri qualitativi a quelli quantitativi, l'ammodernamento degli stadi partendo dall'esperienza di 'B-Futura', la revisione della giustizia sportiva con l'uso della tecnologia e controlli più efficienti sul Fair Play Finanziario in collaborazione con le Lege.
Tavecchio gode dell'appoggio della Lega Dilettanti che ha il più ampio bacino di voti (34%) e della maggioranza dei club di Serie A (12%). La B (5%) potrebbe schiararsi dalla parte del suo ex presidente Abodi così come anche la Lega Pro (17%) e l'Associazione Italiana Calciatori (20%) diretta da Damiano Tommasi. Saranno dunque decisivi i voti di tutte le forze in gioco per stabilire il nuovo numero uno della Figc fino al 2020. Sarà eletto presidente al primo turno chi ottiene tre quarti dei voti, al secondo chi ne ha due terzi, al terzo scrutinio basta la maggioranza assoluta dei voti.