Si sono concluse da poco le elezioni per il Presidente della FIGC. Settimane di accordi, udienze, stesura dei programmi e dichiarazioni. Esito? La Federazione Italia Giuoco Calcio è commissariata.Tutto questo passa dal fallimento della nazionale nello spareggio ai mondiali, in un riordino dei diritti tv della Serie A (di competenza Lega per la verità, ma importante per il calcio), fino ad arrivare alla crisi di giovani e alla poca competitività in Europa. Queste le parole di Tommasi: "Nessun accordo con Gravina e Sibilia? Gli accordi si potevano trovare ma il presupposto era la mia presidenza, non per un motivo personale ma semplicemente perché pensiamo che il cambiamento debba passare solo attraverso una scelta coraggiosa".
Prosegue il Presidente AIC: "Detto questo all’ultima votazione abbiamo deciso di votare scheda bianca, prima di sapere cosa avrebbero fatto gli altri due candidati, perché comunque per noi il cambiamento non poteva venire con le logiche con cui siamo arrivati a questa assemblea. Questa giornata è una sconfitta per il calcio italiano? E’ la fotografia del nostro momento. Stiamo soffrendo da un punto di vista sportivo e ancora di più da quello istituzionale. Ci prendiamo le nostre responsabilità perché non siamo riusciti a convincere gli altri che si poteva iniziare un percorso di cambiamento che il nostro calcio deve cercare. Questa è una sconfitta perché dobbiamo iniziare dalla pagina numero 1 per costruire. Tante cose che sono state fatte fino adesso sono andate bene, molte altre dobbiamo farle. Ora il commissariamento ci costringe a fare una riflessione profonda e che prenda in mano la voglia di riscatto che c’è da tante parti. Il commissariamento è la vittoria di Malagò? Non credo che Malagò esulti quando commissaria una Federazione, soprattutto se è la Federcalcio e a maggior ragione se succede dopo una giornata come questa. Ha provato in tutti i modi a cercare degli accordi, ha provato a proporre un rinvio ma non c’è stato modo. L’Assemblea si è espressa democraticamente ma non credo che Malagò stia esultando per questa situazione: questo è un problema in più per il CONI".