Svolta Ferrari: creata l’area Performance Development

Pubblicato il 22 luglio 2020 alle 17:30:04
Categoria: Formula 1
Autore: Matteo Pifferi

Un inizio di Mondiale tutt'altro che entusiasmante ha portato la Ferrari a rivedere la struttura organizzativa dell'area tecnica: ecco gli aggiornamenti

Il podio illusorio di Charles Leclerc nel primo GP della stagione è stato un fuoco di paglia perché, dopo l'incidente al via nel GP di Stiria tra il monegasco e Vettel, anche in Ungheria si sono visti a chiare lettere i limiti della Rossa, a tal punto che sia Vettel che Leclerc (quest'ultimo addirittura 11° e dunque fuori dai punti) sono stati doppiati. Un'onta che ha indotto il team di Maranello a prendere dei provvedimenti immediati ed ecco l'annuncio di una rivisitazione della struttura organizzativa dell'area tecnica al fine di renderla più efficiente e orientata allo sviluppo della prestazione, rivedendone l'impostazione in maniera da definire una catena di comando non più orizzontale e affidando ai responsabili di ciascuna area tutte le deleghe necessarie al raggiungimento degli obiettivi preposti. A tale scopo è stata creata anche una nuova area, denominata Performance Development, affidata alla responsabilità di Enrico Cardile.

Una decisione che chiarifica la volontà del Team di migliorare il proprio prodotto e servizio al fine di aumentare la competitività che, ad oggi, non c'è. "Siamo convinti che il valore delle persone Ferrari sia di assoluto livello e non abbia nulla da invidiare a quello dei nostri maggiori concorrenti, però dovevamo intervenire per dare un segnale forte di discontinuità, alzando l'asticella delle responsabilità dei leader di ciascuna area. L'abbiamo detto più volte ma vale la pena ripeterlo: abbiamo iniziato a gettare le fondamenta di un processo che ci deve portare a costruire un nuovo ciclo vincente, duraturo nel tempo", aggiunge il Team Principal Mattia Binotto. In attesa di capire all'atto pratico quali saranno gli sviluppi, i tifosi ferraristi si dovranno armare di pazienza, anche perché il Mondiale 2020, il più atipico di sempre, non è partito sotto i migliori auspici e il prosieguo rischia di essere ancor più grigio.