ESCLUSIVA DATASPORT - Olcese: "Ho ancora tante ambizioni, mi sento in gran forma. Quel giorno di Cavese-Andria..."

Pubblicato il 3 luglio 2019 alle 19:45:21
Categoria: Serie D
Autore: Redazione Datasport

La redazione di DataSport ha intervistato Emiliano Olcese, ex giocatore della Fidelis Andria e quest'anno alla Vis Pesaro. Ecco il contenuto dell'intervista, realizzata da Gianluca Losito.

Ciao Emiliano è un piacere poter parlare con te. Innanzitutto volevo chiederti, arrivato a 36 anni, quali sono le tue prospettive per quanto riguarda la stagione in arrivo.

Io sono un grande appassionato, per questo motivo ho una gran cura del mio stile di vita, soprattutto per alimentazione e riposo. Inoltre mi alleno ancora molto anche da solo. Grazie a Dio sto molto bene e vedo ancora diversi anni di carriera davanti a me. Come ogni anno mi sto preparando prima del raduno per arrivare pronto all'inizio del ritiro precampionato con la mia prossima squadra.

 

Nell'ultima stagione i gol non sono stati molti, ma alcuni di questi decisivi. Nonostante ciò sei riuscito a toglierti la soddisfazione di prenderti una maglia da titolare dai professionisti e salvare il Pesaro. Pensi di avere altri sfizi da toglierti?

I miei obiettivi si rinnovano anno dopo anno. Avevo fatto metà annata in C2 al Teramo tanti anni fa, poi due stagioni fa ho vinto il campionato di D a Pesaro segnando 21 reti e sono stato riconfermato nei pro. È stata un'esperienza nuova, una grande scommessa. Ho fatto 33 presenze e sono stato una pedina fondamentale, contribuendo alla salvezza della squadra. In realtà eravamo partiti benissimo poi ci siamo un po' bloccati con risultati negativi, ma non avevamo troppe velleità di classifica. Alla fine ci siamo salvati alla grande raggiungendo l'obiettivo societario di inizio stagione. Io ho fatto solo 5 gol ma alla fine sono stato il secondo cannoniere della squadra. In attacco non riuscivamo a produrre molto ma avevamo una difesa di ferro, infatti siamo stati la migliore retroguardia del campionato.

Passiamo all'annata magica di Andria. Qual è stato il tuo gol più importante di quella stagione ed il gol più bello.

Il gol più bello sicuramente quello contro il Gallipoli su sponda di Moscelli, dove ho fatto due finte al difensore e poi ho calciato all'incrocio da fuori area. Il più importante il gol dell'1-1 a Cava (finita 2-3 e che segnó la promozione della Fidelis, ndr). Il giorno prima ero in ospedale a Ravenna dov'è nata mia figlia Ginevra. La mattina della partita sono partito alle 5 da Ravenna per arrivare a Cava de' Tirreni. Tra l'altro arrivavo da un piccolo problema muscolare, quindi lo staff di mister Favarin mi ha testato in un piccolo spazio in erbetta in albergo. Non ero al 100% ma non volevo rinunciare a quella partita fondamentale.

Quale fu, secondo te, il momento in cui avevate capito che potevate vincere quel campionato?

Durante il girone d'andata abbiamo vinto partite importanti. Riuscivamo a vincere quando giocavamo bene ma soprattutto quando giocavamo male e quello alla lunga fa la differenza. Ad un certo punto avevamo 11 punti di vantaggio perché avevamo tanta personalità, con giocatori importanti come Moscelli, Strambelli, Bova e molti altri. Alla fine del girone d'andata avevamo capito che eravamo un gruppo compatto e solido nonostante i problemi extra-campo, che spesso destabilizzano anche la parte tecnica. Noi eravamo uniti e siamo andati oltre. Al di là di un periodo negativo dove abbiamo perso con Taranto e Potenza poi ci siamo ripresi, ma vedere scendere il vantaggio da +11 a +5 poteva far venire un po' di paura. Alla fine abbiamo vinto le partite successive e abbiamo dominato il campionato.

Hai seguito la Fidelis nell'ultima annata? Che ne pensi del lavoro fatto dal tuo vecchio partner d'attacco Moscelli?

Seguo sempre la Fidelis. Fabio è un ragazzo molto intelligente e ha fatto un grande lavoro, perché già da giocatore era un leader. Hanno fatto un grande lavoro pur partendo a settembre. Arrivare sesti dietro squadre importanti con una rosa giovane era il massimo che poteva fare la Fidelis secondo me.

Un anno fa hai avuto l'onore di debuttare in Champions League, seppur nel primo preliminare. Che esperienza è stata? Cambieresti uno dei campionati di Serie D vinti con un'altra partita di Champions, magari in un turno più avanzato?

È stata una bella esperienza. Siamo andati in Irlanda del Nord ad affrontare una squadra che poteva valere una buona Serie C. Lì abbiamo perso al 90° subendo gol in contropiede, a San Marino abbiamo dominato ma non siamo riusciti ad andare oltre lo 0-0. È stata una bella esperienza con un bel gruppo di giocatori, ma non cambierei mai quell'esperienza con un campionato vinto perché lì ci sono più emozioni e problemi da superare ma non si possono assolutamente paragonare le due cose.

Un saluto ai tifosi dell'Andria che non dimenticano quella grande annata

Volentieri! Ancora oggi mi scrivono in tanti e mi ricordano con grande affetto, così come anche io ricordo loro come una delle tifoserie più importanti che ho avuto la fortuna di incontrare durante la mia carriera.

Tutta la redazione di Datasport ringrazia Emiliano Olcese per la disponibilità mostrata in questa occasione.

Intervista di Gianluca Losito