"La vittoria agli Europei del 2004 è una grande fonte di ispirazione per noi e la mia squadra finora ha mostrato determinazione e forza. Otto anni fa nessuno credeva che la Grecia avrebbe potuto vincere il trofeo: ora noi cercheremo di ripeterci, o comunque di fare del nostro meglio". Altro che timore reverenziale. Il ct degli ellenici Fernando Santos attende senza paura la sfida contro la Germania, squadra a suo avviso favorita "non solo contro di noi, ma per la vittoria finale". "Di sicuro non andiamo a Danzica in vacanza - prosegue il ct della Grecia -. Siamo venuti agli Europei per fare del nostro meglio e andare il più lontano possibile. In una partita a eliminazione diretta può succedere di tutto. Non c'è nessuno allenatore, arrivato fin qui, che non ha la speranza di arrivare in finale".
Facile vedere in Grecia-Germania una sorta di Davide contro Golia: "Se si guarda alla storia - prosegue Santos - questo paragone potrebbe essere a nostro favore perché alla fine Golia muore. E' vero che la Germania è una grande squadra che arriva regolarmente ai quarti, in semifinale o in finale nei grandi tornei. Sono molto solidi. Ma, dal momento che la storia si ripete, a me sta bene essere Davide. Ma dovremo evitare di commettere errori. Noi troppo difensivi? Credo che ogni tecnico debba sfruttare al massimo le potenzialità della propria squadra".
Santos non ha previsto particolari gabbie per imbrigliare Ozil, uno dei giocatori tedeschi più pericolosi: "E' un giocatore meraviglioso, con un incredibile talento e non a caso è titolare nel Real Madrid. Ma non lo marcheremo a uomo. Molto tempo fa, quando giocavo, un mio allenatore ci diceva che bisognava marcare i giocatori ovunque essi andassero, e che se avessero deciso di andare alla toilette bisognava attenderli all'uscita. Ma quell'epoca è passata, ormai non esistono giocatori che, da soli, possono far vincere la propria squadra".