"Comincio dandovi un appuntamento: Brasile 2014, anzi meglio; anticipo di dodici mesi con la Confederations Cup, quindi giugno 2013. Io voglio esserci e non per fare presenza". Altro che lasciare la maglia della Nazionale, Gianluigi Buffon rilancia. Il portiere azzurro, che come i suoi compagni ha vissuto l'amarezza dello 0-4 incassato dalla Spagna nella finale di Euro 2012 a Kiev, pensa già ai Mondiali in programma tra due anni. "Vi ho raccontato di un sogno - scrive Buffon rivolgendosi ai tifosi dalla sua pagina Facebook -. Ieri l'ho sfiorato, ma il sogno continua. Siamo cresciuti in questo mese come squadra e nella consapevolezza di essere un gruppo. Un gruppo in cui ognuno ha fatto il suo e di più. In cui ognuno ha trovato il suo spazio. Un gruppo che ha incoronato un grande Capitano che non sono io. Ma Cesare Prandelli. Un maestro prima che un ct. Un uomo perbene prima che un selezionatore. Possiamo essere orgogliosi di quanto fatto e non posso che stare dalla sua parte ancora una volta".
Subito dopo il triplice fischio dell'arbitro Proença, Buffon è stato tra i primi a riconoscere la netta superiorità della Spagna: "La vera sorpresa a Kiev non è stata la coppa alzata da Casillas, ma il fatto che fossimo noi gli avversari dei campioni di tutto - scrive Buffon -. Inarrivabili ragazzi, ancora troppo distanti gli spagnoli; li guardi negli occhi e sai che per il momento non ce n'è.... Ma ho dormito sereno perché conscio di aver dato tutto, io come chiunque sia sceso in campo e anche come chi non ha giocato nemmeno un minuto. dice ancora. Ci avete visto piegati dalla stanchezza, in lacrime, con al collo un argento che non può sapere di sconfitta quando hai dato tutto. Per qualche 'gufetto' d'occasione dovevamo uscire al girone. Siamo arrivati a Kiev carichi solo di pensieri belli. Quelli più belli lì rivolgo a voi tifosi, vero premio a questo mese massacrante. Il vostro affetto, il vostro amore che avete portato ieri nelle piazze italiane. Mai avrei voluto vedere i vostri occhi delusi e tristi. Ci sta nel breve, ma fate come me. Siate lungimiranti, andate oltre. Questa onda ci ha travolti. La prossima sarà perfetta".
"Un ultimo ringraziamento va ai miei compagni - conclude il portiere juventino -. E' stato un onore per me poter giocare insieme a un gruppo simile, un gruppo di ragazzi a posto, un gruppo che conosce il valore di rappresentare la nostra Italia. Grazie ragazzi per quello che mi avete regalato, grazie vita per avermi dato la possibilità di essere il loro capitano".