"Possiamo essere orgogliosi di questa Italia. Possiamo essere soddisfatti, abbiamo schierato una squadra propositiva e corretta, che non ha creato alcun tipo di polemiche". Questo il bilancio del commissario tecnico della Nazionale azzurra, Cesare Prandelli, all'indomani della pesante sconfitta contro la Spagna a Kiev nella finale di Euro 2012.
Nell'ultima conferenza stampa prima del rientro in Italia, previsto nel pomeriggio, il ct rivendica la bontà del suo lavoro fatto in due anni alla guida della squadra. E attacca: "Siamo un Paese vecchio, con tante cose da cambiare - dice Prandelli, accolto dall'applauso dei giornalisti all'ingresso in sala stampa -. Noi siamo venuti all'Europeo per cambiare, per perseguire un'idea senza farci condizionare dal risultato. In questi due anni abbiamo cercato di costruire una Nazionale con la mentalità di un club. Siamo partiti senza aspettative e abbiamo fatto sognare l'Italia". E ancora: "Vincere l'Europeo avrebbe fatto bene, ma avrebbe tolto l'equilibrio a qualcuno. Non siamo ancora pronti per vincere, quando lo saremo vinceremo e rivinceremo ancora, senza alti e bassi né disagi". Il ct elogia il gruppo, ma concede una battuta anche su un singolo, Andrea Pirlo: "Mi auguro che giochi ancora per due anni, ne ha capacità, forza e credo anche voglia".
Per Prandelli, a Europeo finito, è il momento di togliersi qualche sassolino. Come le critiche che gli sono piovute per la presenza nello staff tecnico del figlio Niccolò: "Accetto sempre la critica sportiva, ma non accetto attacchi personali per la presenza di mio figlio qui - dice il ct -. Mi hanno ferito umanamente, in modo profondo. Non ci sono rimasto male, di più. Mio figlio è un professionista, avevamo bisogno di una persona che si integrasse con il mio staff. Sono state fatte cose importanti, come dimostra il recupero degli infortunati. Mio figlio non farà vacanze perché domani farà il ritiro col Parma".