L'edizione dei campionati Europei che ha preso inizio lo scorso 8 giugno in Polonia e Ucraina è la più ricca nella storia della manifestazione continentale. I ricavi complessivi generati dall'organizzazione del torneo sono pari a 1,355 miliardi di euro, sui quali pesa il dominio degli introiti provenienti dalla cessione dei diritti televisivi (840 milioni, pari al 62% della "torta ricavi"), seguiti dai 290 milioni di proventi commerciali (22% del totale). Lo rivela il "Report sugli aspetti economici di Euro2012", l'indagine condotta da StageUp che mette in luce l'impatto economico del campionato europeo in corso.
I servizi di hospitality, in calo del 35,5% rispetto all'edizione del 2008 in Austria e Svizzera, generano circa 100 milioni di euro, mentre crescono i ricavi dalla vendita di biglietti (+23,8%, pari a 125 milioni), che costituiscono il 9% degli incassi totali. E' proprio la voce "ticketing" che traina la crescita, seppur debole, dei ricavi complessivi in confronto alla precedente edizione, che nel 2008 aveva fatto incassare 1,351 miliardi di euro (4 milioni in meno rispetto all'edizione in corso in Polonia e Ucraina). In crescita rispetto al 2008 anche gli introiti generati dalla vendita dei diritti audiovisivi (+4,8%), al contrario dei ricavi da diritti commerciali, che nel 2012 registrano una diminuzione di 4 milioni di euro (-1,4%).
Il balzo più significativo a livello di incassi totali si era invece registrato tra la kermesse portoghese del 2004 e la succssiva in Austria e Svizzera, che ha prodotto 500 milioni di euro in più rispetto all'edizione che consegnò alla Grecia il titolo di regina d'Europa. Confrontando l'edizione attuale con quella di dodici anni fa (Belgio e Olanda 2000), l'aumento dei ricavi è impressionante: si passa dai 230 milioni di euro del 2000 agli 1,3 miliardi di quest'anno, una crescita media di 375 milioni a edizione.
Dal punto di vista dei costi, Polonia-Ucraina 2012 ha comportato investimenti nella costruzione o ristrutturazione degli stadi per 1,93 miliardi di euro: il record della spesa è detenuto dallo stadio Olimpico di Kiev, teatro della finale, che ha richiesto 460 milioni per la ristrutturazione. Gli investimenti nelle infrastrutture per il trasporto (strade, ferrovie, areoporti) hanno sfiorato i 27 miliardi di euro per la Polonia, mentre l'Ucraina ha speso meno della metà, investendo "solo" 12,4 miliardi.
“Cifre alla mano – commenta Giovanni Palazzi, presidente di StageUp – l’evento Europei ha risentito relativamente della crisi economica. Tuttavia, la decisa frenata nella crescita dei ricavi complessivi, appena +0,3% sull’edizione 2008, dimostra come l’evento continentale sia in una fase di maturità. L’Uefa dovrà tenerne conto in vista delle prossime edizioni ripensando l’evento in termini di sostenibilità sportiva, economica e ambientale”.