Le pagelle di Belgio-Italia, terminata 0-2.
BELGIO
Courtois 7 Assolutamente strepitoso: tiene in piedi il Belgio superandosi prima su Pellè e poi su Immobile. Sui gol non può nulla.
Vertonghen 5.5 Fatica davanti, fatica dietro: fa quello che può contro Candreva, che però ha un altro passo.
Ciman 5 Serata difficile per lui: Clattenburg lo grazia sul presunto rigore di Giaccherini, e poi se lo perde in occasione dell'1-0.
Vermaelen 6 Probabilmente il meno peggio della retroguardia belga: mette pezze quando può, ma non gioca la sua miglior prova.
Alderweireld 5 Buca il occasione del primo gol, per il resto soffre terribilmente la profondità azzurra e il peso specifico di Pellè. In apnea.
Witsel 6 Se la cava, riuscendo a portare rifornimenti alla batteria di mezzepunte.
Fellaini 6 Se la cava col fisico: non soccombe, tiene botta e lotta, cercando di rendersi pericoloso in avanti.
Nainggolan 6 Non è la sua miglior partita, ma a conti fatti (Lukaku a parte) è l'unico che crea veri pericoli a Buffon. Due bordate nel primo tempo, una fuori, l'altra costringe il portierone al tuffo.
Origi 5.5 Con i piedi è un'altra cosa rispetto a Lukaku ma anche lui si mangia un gol di testa.
Mertens 6 Lo stesso visto tante volte a Napoli: entra e porta scompiglio, senza però grande concretezza.
Hazard 6.5 Alla lunga distanza è il migliore dei suoi: parte piano poi cresce, mettendosi fra le linee e provando ad inventare.
De Bruyne 5.5 Fatica ad accendersi, non riesce a trovare la posizione ideale e finisce con lo scomparire fra le pieghe del gioco. I calci da fermo non bastano.
Lukaku 5 Piuttosto statico e finisce nel taschino della premiata ditta Barzagli-Bonucci-Chiellini. Quando ha la palla buona, a tu per tu con Buffon, la sbaglia: peccato mortale.
Carrasco 5 Chi l'ha visto: gioca una ventina di minuti ma non lascia traccia.
All. Wilmots 5.5 I suoi hanno sentito la pressione: dovevano spaccare il mondo ma sono crollati. Il Belgio non ha giocato da squadra e ora si ritrova già a rincorrere.
ITALIA
Buffon 6.5 Quando è chiamato in causa risponde presente: è la solita sicurezza.
Barzagli 6.5 Una sola incertezza, in quel flipper finale con Fellaini. Per il resto ordinaria amministrazione, ossia rendimento sopra la media.
Chiellini 7 Prestazione maiuscola: con le buone e le cattive porta a casa l'obiettivo. Si spende anche in un paio di sgroppate delle sue.
Bonucci 8 Chiude, controlla, guida la difesa, gioca da regista difensivo, sforna l'assist per il gol di Giaccherini e inventa lanci telecomandati. Che partita ha fatto Bonucci? Un mostro.
Darmian 5.5 Il meno positivo dell'Italia: è molto timido sulla fascia di competenza e perde anche un pallone che poteva costare caro. Conte poi opta per De Sciglio.
De Sciglio 6 Entra col piglio giusto, senza paura: qualche errore ma gioca una gara diligente. Ha la fiducia di Conte.
Candreva 7 Splendida prova dell'esterno, utile stantuffo a destra: abbina qualità e quantità, ha la lucidità per sfornare l'assist a Pellè al 92'.
De Rossi 6.5 In campo fino a quando ne ha: gestisce con la sua esperienza, porta grinta e tiene insieme i reparti.
Giaccherini 7 Rende concreto l'impossibile: è l'uomo di Conte ed è emblematico come sia proprio lui a sbloccare l'incontro.
Parolo 6.5 Corre per tutti, chiude e ringhia sulle caviglie dei più quotati centrocampisti del Belgio: con Giaccherini è uno degli uomini simbolo di questa umile Italia.
Thiago Motta s.v. Dentro per far legna: ci mette pochi minuti per farsi ammonire.
Immobile 6.5 Entra con la voglia di spaccare il mondo: prima impegna severamente Courtois, poi innesca Candreva nel gol che chiude il match. Pedina importante.
Eder 6 Vederlo rincorrere gli avversari fino all'area di Buffon è ammirevole: l'oriundo con il giallo preso dieci secondi prima di uscire spiega perché Conte lo consideri titolare.
Pellè 6.5 Il primo colpo di testa lo sbaglia, il secondo vede un super Courtois. La terza occasione non è gettata alle ortiche. Pellè sbaglia qualche passaggio di troppo ma è terribilmente presente. Efficace.
All. Conte 8 L'Italia gioca a sua immagine e somiglianza: è tutta corsa, grinta, rabbia agonistica e voglia di lottare su ogni pallone. Non ci sono fenomeni, ma una squadra che corre e si muove agli ordini del suo allenatore.