Che rimonta pazzesca per l'Olimpia di Milano. La squadra di Pianigiani, a lungo sotto nell'arco di tutta la partita, riesce nella clamorosa impresa di recuperare una partita che si era fatta molto difficile e vince la quinta partita europea consecutiva rafforzando la sua posizione in classifica.
I padroni di casa sono stati superiori per tre quarti, trascinati dallo strepitoso Alexey Shved, di nuovo arruolato dopo 14 partite di stop. Negli ultimi 10’ però è uscita la vera Milano: quella che sa difendere, quella che colpisce duro da fuori, quella che non sbaglia le giocate decisive, come la tripla di Vlade Micov che a 42” dalla fine vale il sorpasso definitivo sull’88-87, a cui uno stranamente spento Mike James aggiunge i liberi del 90-87 con 16” da giocare. La squadra di Pianigiani chiude con 5 giocatori in doppia cifra, dominando 25-15 nel periodo conclusivo in cui ha ribaltato con la panchina e chiuso con le sue stelle.
Tarczewski fa subito la voce grossa sotto I tabelloni (9 punti nel primo quarto), ma il Khimki trova da fuori il modo di far male a Milano e chiude il primo quarto avanti 25-20. Nel secondo sale in cattedra Shved e i russi allungano, arrivando con Crocker fino al 50-39 con 1’27” da giocare. James abbozza la reazione, ma l’Olimpia arriva al riposo sotto 54-45 e sotto i colpi di Shved sprofonda fino al 65-51 che Crocker sigilla a 6’38” dalla terza sirena. E’ il punto più basso, da cui Milano riesce a risalire: chiude il terzo periodo con Kuzminskas che sulla sirena accorcia a 73-65, poi nell’ultimo quarto ritrova la difesa e ribalta tutto. Parziale di 18-3, coi russi alle corde complice Shved che finisce la benzina, e Milano che imperversa toccando con Kuzminskas l’83-76 a 4’34” dalla fine. L’Olimpia però si ferma sul più bello, il Khimi ritrova Shved e infila un 8-0 con cui sorpassa sull’84-83 a 1’44” dalla sirena. Milano non molla, sorpassa di nuovo con Micov sull’88-87 a 42” dalla sirena, poi allunga coi liberi di James per il 90-87 a 16” dalla fine. I russi non trovano spazio per il tiro da tre e vanno in lunetta con Shved a 2” dalla fine: l’errore volontario al secondo tentativo, dopo aver messo il primo, non basta per il ribaltone.