Disastro Lazio, il calcio azzurro affonda. Nel ritorno degli ottavi di Europa League, i biancocelesti perdono 3-0 in casa contro lo Sparta Praga e, in virtù dell'1-1 dell'andata, lasciano il torneo: nessuna italiana raggiunge così i quarti di finale, un risultato simile non accadeva da ben 15 anni. All'Olimpico serataccia dei capitolini, che sbagliano l'approccio al match ma sono pure sfortunati: bastano tre tiri ai cechi per chiudere la sfida del primo tempo, con i gol di Dockal, Krejci e Julis.
Pioli opta per il 4-2-3-1 con Mauri, Keita e Candreva alle spalle di Klose, mentre Scasny fa densità a centrocampo con il suo 3-5-2 dove Lafata lascia il posto a Julis. Pronti via e la Lazio è subito pericolosa con Candreva, ma alla prima chance è lo Sparta Praga a passare: minuto 10, Dockal addomestica un pallone al limite e scaglia un mancino che piega le mani a Marchetti. I biancocelesti sono barcollano e i cechi raddoppiano due minuti dopo: cross di Julis e Krejci da centro area piazza un mancino da biliardo sul secondo palo. La Lazio non si dà per vinta e crea una girandola di emozioni: prima il colpo di testa alto di Klose, poi Mauri che da due passi tutto solo colpisce il portiere, infine la sventola di Candreva respinta in angolo da Bicik. Così, quando tutti si aspettavano un gol dei capitolini che riaprisse la partita, arriva il tris degli ospiti: cross di Frydek e mancino volante di Julis che chiude il primo tempo dando il via ad una bordata di fischi.
La seconda frazione si riapre con la stessa musica: la Lazio ha l'entusiasmo sotto le scarpe ma riesce comunque a rendersi pericolosissima con Mauri e Klose, davanti alla porta dello Sparta sembra esserci un vetro. Pioli allora tenta pure le carte Felipe Anderson e Matri, ma la sua squadra è stanca e sfiduciata. Occasioni ne arrivano poche: i cechi naturalmente si concentrano sul non prendere gol e ci riescono bene, chiudendo con ordine tutti gli spazi. Keita tenta azioni personali che fruttano solo una valanga di corner mentre Biglia ci prova pure su calcio piazzato ma non trova neppure il gol della bandiera. Gli ospiti aspettano e vanno addirittura vicini al poker ancora con Krejci, il migliore in campo, ma Marchetti stavolta dice no. Al triplice fischio la valanga di fischi è inevitabile, il presidente Lotito nel mirino dei tifosi: nel frattempo nel settore ospiti si canta e si balla, lo Sparta Praga resta imbattuto in Europa League e approda ai quarti di finale.