Figuraccia evitata con il brivido. A un certo punto del match il Milan si ritrova addirutta sotto in casa con il Dudelange ma al fischio finale il punteggio dice 5-2. Cutrone, Calhanoglu e Borini sono i marcatori, le altre due reti sono due autogol di Stelvio e Schnell. Gattuso può tirare un sospiro di sollievo e si giocherà la qualificazione ad Atene contro l’Olympiakos, sconfitto 1-0 a Siviglia dal Betis: l’inferno del Pireo però non spaventa più di tanto i rossoneri, forti della vittoria dell’andata che consente di giocare anche per il pareggio.
L’avvio di partita è ottimo: Halilovic sorprende sulla fascia mentre Simic sembra dare sicurezza dietro. Al 21’ arriva la zampata di Cutrone, che sfrutta un assist di tacco di Higuain per girarsi in area e bucare Bonnefoi, non irresistibile, e firma il suo quarto gol in Europa League. Il Milan però decelera progressivamente e al 39’ arriva clamorosamente il pareggio lussemburghese: Stolz si coordina su corner e batte Reina con un gran destro.
Lo shock per i rossoneri è evidente e al 49’ arriva addirittura il raddoppio avversario, questa volta con Sturpel. Stolz dal fondo mette al centro, Bertolacci smorza il tiro di Jordanov, palla a Turpel e Reina battuto. Gattuso allora mette Suso per Halilovic e Jose Mauri per Bertolacci e il Milan si risveglia. Il pareggio arriva al 66’ con una deviazione maldestra di Stelvio su un cross di Calhanoglu. I rossoneri si sbloccano mentalmente e al 70’ ecco il 3-2: Calhanoglu approfitta di un imbarazzante Bonnefoi bucandolo con un rasoterra da 30 metri dopo lo scontro tra Higuain e Schnell. Lo sfortunato difensore firma anche il secondo autogol della serata infilando una punizione dalla trequarti di Calhanoglu nella propria porta. all’80’ entra Borini per Cutrone e firma immediatamente il poker: cross tagliato di Suso, Calhanoglu centra la traversa e Borini sparacchia su Bonnefoi, la palla carambola in porta lentamente. Un gol che riassume una partita intera: ai rossoneri è bastato alzare un attimo il ritmo per avere ragione del Dudelange, che però è comunque riuscito a far venire i brividi a San Siro. E il freddo non c’entra.