Niente finale per il Cholo Diego Simeone, e un'autentica stangata per il tecnico argentino e maggior fautore della recente gloria europea dell'Atletico Madrid: sotto la sua guida i colchoneros hanno conquistato quattro finali continentali (tra Champions ed Europa League (vinta nel 2011-12) in 7 anni, mentre prima del suo avvento le finali conquistate erano state cinque nell'intera storia di un club che ha visto la luce nel 1903. Basta questo per far comprendere l'importanza di Simeone nella storia dell'Atletico Madrid, che non potrà averlo in panchina nella finale dell'Europa League 2017-18 conquistata ieri, che vedrà gli spagnoli affrontare l'Olympique Marsiglia di Rudi Garcia nella cornice del Parc OL (stadio del Lione).
Fatale per il Cholo la squalifica che gli è stata comminata dall'UEFA per le vibranti proteste nella sfida d'andata contro l'Arsenal, che gli erano costate l'espulsione: in quell'occasione Simeone si era lasciato andare a dei violenti insulti nei confronti del direttore di gara, reo di aver espulso Vrsaljko (doppio giallo) dopo soli 9 minuti. Espressioni che gli sono costate carissime: l'UEFA l'ha sanzionato con quattro giornate di squalifica, una delle quali è stata già scontata ieri nella sfida di ritorno e nell'1-0 che è valso la finalissima (in panchina è andato il suo vice, il Mono Burgos), e con una multa di 10mila euro. Simeone dovrà così guardarsi la finale della tribuna senza poter interagire coi suoi ragazzi, e vivere una serata complicata, dato che potrà gioire per l'eventuale successo solo dagli spalti. E non è finita qui: la squalifica lo priverà anche delle prime due giornate della prossima Champions League, anche se verosimilmente l'Atletico Madrid farà appello per ridurre uno stop che sembra decisamente eccessivo.