Edizione: 2004
Paese ospitante: Portogallo
Piazzamento: eliminata nella fase a gironi
Cammino nelle qualificazioni: l'Italia si qualifica agilmente per l'edizione portoghese. Gli azzurri vincono il gruppo 9 con 17 punti (5 vittorie, 2 pareggi e solo una sconfitta) davanti al Galles proponendo un bel calcio e subendo solamente due gol. Dopo un inizio stentato (4 punti nelle prime tre gare), la compagine del Trap vince quattro partite nelle ultime cinque senza subire gol, andando a pareggiare 1-1 in Serbia.
IL RACCONTO DELLA FASE FINALE
L'Italia viene estratta nel girone con Svezia, Danimarca e Bulgaria, in un gruppo che non è sicuramente tra i più difficili. L'idea del Trap, che riparte dopo aver fallito nei Mondiali coreani del 2002, è quella di un 4-2-3-1 con due mediani (Perrotta e Zanetti), e la convivenza di Totti, Del Piero e Vieri in attacco. L'inizio è però in salita, con lo 0-0 partorito contro la Danimarca: della gara non si ricordano tanto le azioni di gioco, bensì il celebre sputo di Totti al centrocampista Poulsen, che costa al capitano giallorosso le restanti gare della manifestazione. Dopo lo scialbo pareggio i media chiedono i milanisti Pirlo e Gattuso in campo, e il ct cambia contro la Svezia, lanciando anche uno scalpitante Antonio Cassano dall'inizio, e venendo ripagato con il gol dell'1-0 del barese. Quando sembra che i tre punti siano ad un passo, ecco che però una magia di Ibrahimovic punisce e gela gli azzurri: l'attaccante svedese buca Buffon con un colpo di tacco volante, sul quale l'immagine più eloquente è il salto a vuoto di Vieri, che sulla linea di porta non riesce a respingere il pallone diretto all'incrocio. I verdetti sono così rimandati all'ultima giornata del girone, con l'Italia che deve vincere e sperare che Svezia-Danimarca, per l'incrocio tra scontri diretti, non finisca in pareggio. Il Trap conferma Cassano in attacco, con Corradi come partner, lasciando in panchina un irriconoscibile Vieri: a fine primo tempo azzurri che tremano per il vantaggio bulgaro con un rigore di Petrov, ma nella ripresa entrano in campo con un altro piglio, e trovano subito il pareggio con un acuto di Perrotta. Le notizie che arrivano dalla partita 'scandinava' sono confortanti, con il milanista Tomasson che porta in vantaggio la Danimarca sulla Svezia per 2-1. Succede tutto nel finale, con Cassano che trova il gol-vittoria per gli azzurri e si esibisce in una esultanza scatenata, ma l'urlo viene strozzato in pochi secondi dalle notizie che giungono dall'altro match, con lo svedese Jonson che pareggia per il 2-2 finale. E per gli azzurri resta solo l'amarezza.
I PROTAGONISTI
Antonio Cassano
Ruolo: attaccante
In Nazionale: 28 presenze e 9 reti
Il fantasista della Roma, che ha esordito in azzurro proprio con il Trap un anno prima, viene convocato per la spedizione in Portogallo, e si rivela la vera e propria sorpresa del buio torneo azzurro. In panchina all'esordio in Danimarca, viene lanciato contro la Svezia (contro cui segna il suo primo gol) e poi confermato nel 2-1 contro la Bulgaria, in cui Totò propizia l'1-1 di Perrotta e sigla il 21 finale, sul quale il suo urlo di gioia viene spezzato dalle notizie del 2-2 tra Svezia e Danimarca. E' lui
l'unica nota lieta per gli azzurri.
Francesco Totti
Ruolo: attaccante
In Nazionale: 58 presenze e 9 reti
Il capitano della Roma doveva essere il protagonista assoluto di Euro 2004, con il Trap che, dopo il fallimento del Mondiale in Corea, gli affida totalmente le chiavi della Nazionale azzurra: il suo Europeo dura una sola gara, e per giunta finita 0-0, contro la Danimarca. Il numero 10 è marcato a uomo da Poulsen, si innervosisce, e le telecamere lo beccano sputare contro l'avversario, con la prova tv che lo squalifica per tre match, quando l'Italia uscirà solamente dopo due. La vera delusione della spedizione.
Christian Vieri
Ruolo: attaccante
In Nazionale: 49 presenze e 23 reti
"Io sono più uomo di tutti voi". Queste le parole del ‘Bobone’ nazionale ai giornalisti dopo il pareggio per 1-1 tra Italia e Svezia, con una prestazione a dir poco sottotono del centravanti. Il nerazzurro si sfoga dopo le critiche piombategli addosso, ma di certo le prove fornite nella spedizione portoghese non sono state di certo all'altezza del re del gol italiano, che addirittura nella terza gara perde il posto a favore di Bernardo Corradi (non era comunque al meglio). La sua condizione è tutta nel goffo salto a tentare di intercettare il colpo di tacco di Ibrahimovic.
Simone Perrotta
Ruolo: centrocampista
In Nazionale: 48 presenze e 2 gol
Per tutte le qualificazioni il 4-2-3-1 del Trap lo aveva visto protagonista della cerniera mediana del centrocampo al fianco di Cristiano Zanetti, con buonissimi risultati. Dopo la pessima partita d'esordio contro la Danimarca, però, il tecnico, sotto la spinta mediatica, inserisce il 'blocco milanista' Pirlo e Gattuso, ma a lui non rinuncia, dato che il romanista si fa volere bene per la sua duttilità. Perrotta viene dunque avanzato di qualche metro come classica mezz'ala, e riesce anche ad andare in gol, con la rete di rapina che consente il pareggio agli azzurri sulla Bulgaria. Ed è il suo primo in Nazionale.
Andrea Pirlo
Ruolo: centrocampista
In Nazionale: 82 presenze e 9 gol
Il regista rossonero è invocato a furor di popolo per le sue geometrie dopo la scialba prestazione all'esordio nello 0-0 contro la Danimarca. Se non altro con lui in campo al centro dell'azione il gioco azzurro migliora, e contro Svezia e Bulgaria arrivano più palloni per gli attaccanti. Non un Europeo brillante il suo, ma se non altro è l'inizio di quello che sarà il suo dominio incontrastato in mezzo al campo azzurro, e il preludio al trionfo del Mondiale 2006.