Europei Elite a Belgrado. 35 Nazioni al via con Russia e Bielorussia.

Pubblicato il 17 aprile 2024 alle 21:04
Categoria: Boxe
Autore: Wilma Gagliardi

 

Europei Elite a Belgrado. 35 Nazioni al via con Russia e Bielorussia. Italia con 13 atleti.  Oggi combattono Giannotti e Commey

di Giuliano Orlando

BELGRADO.  Gli europei assoluti suonano il primo gong domani con inizio alle 15 e vedranno combattere due azzurri. Nei 63,5 debutta l’emiliano Giacomo Giannotti contro il bielorusso Vaucho, campione nazionale come l’azzurro. Match assolutamente impegnativo, che in caso di vittoria lo proietterebbe verso i quarti. L’altro italiano sul ring è Alfred Commey negli 80 kg. che trova il quotato turco Osmanu. Sfida molto equilibrata, e per vincerla l’azzurro dovrà imporre il suo ritmo, non dando all’avversario la lunga distanza. D’altronde in questi europei si sono presentati decisamente i migliori, molti dei quali hanno già ottenuto il pass per Parigi. Una scelta discutibile, considerato il breve tempo, meno di tre mesi che distano dai Giochi. Il sorteggio non è stato decisamente favorevole per l’Italia. Ma questo non deve assolutamente scoraggiare gli atleti. Tra le donne, Giovanna Marchese (48) trova la spagnola Carmen Orte alla sua portata, nel turno successivo che vale l’accesso in finale, c’è la russa Chumgalakova, una vecchia conoscenza, oro nel 2019 in Spagna. Olena Savchuck (54) attende la vincente tra Akbas (Turchia) e la romena Perjioc, europeo 2019. Rebecca Nicoli (60) combatte il 22 aprile, un debutto abbastanza impegnativo nella turca Ozer Gizem, ma il vero ostacolo si chiama Harrington, l’irlandese che ha nel suo albo tutti i titoli e a Tokyo stoppò anche la nostra mancina lombarda. Visto che non ha nulla da perdere, sono sicuro che l’azzurra darà il meglio e potrebbe anche creare la grande sorpresa. Assunta Canfora alla terza presenza europea, il 22 affronta la slovacca Kubalova alla sua portata, sempre che non risenta di una costipazione che la tormenta da giorni. Se passa il turno e arriva in semifinale trovala tosta armena Harutyunyan e sarà una bella sfida. Non stata fortunata Jessica Galizia (75) col sorteggio essendole capitata la turca Isildar una delle favorite all’oro, in grande condizione. Un vero peccato, perché nel turno successivo trovava la polacca Toborek che l’azzurra aveva battuto agli Under 22. Degli uomini parlerò nel servizio di domani. Anche per loro la dea bendata non ha fatto sconti, semmai il contrario. Comunque non è detta mai l’ultima parola e staremo a vedere. Nel frattempo l’evento continentale si apre con la novità dell’unificazione maschi e femmine, seguendo gli esempi delle rassegne giovanili, idea messa in atto dall’allora presidente europeo Franco Falcinelli, completata dal subentrante dottor Joannis Filippatos, eletto nel maggio 2022 ad Assisi. In passato le due rassegne si sono sempre svolte in sedi diverse. Quella maschile, iniziata nel lontano 1925 a Stoccolma in Svezia, ospitata quattro volte in Italia (1937, 1951, 1967 e 1987), raggiunge a Belgrado la 45° edizione. Tra l’altro la capitale della Serbia è la terza volta che accoglie questa rassegna. In precedenza lo ha fatto nel 1961 e nel 1973. Non solo, tra ottobre e novembre del 2021 è stata anche la sede dei mondiali, che ebbero alla vigilia un’impasse spiacevole. La Serbia non concesse il visto di entrata al Kosovo, ritenendo territorio autonomo ma facente parte della Serbia stessa. Ufficialmente il Kosovo è riconosciuto dall’IBA e 97 stati dei 193 membri dell’ONU ne hanno riconosciuto l’indipendenza, dichiarata dal 2008. Per evitare polemiche a questi europei il Kosovo non si è iscritto. Gli europei femminili elitè hanno preso l’avvio nel 2001 in Francia e l’Italia ospitò la rassegna nel 2004 a Riccione. Negli ultimi due appuntamenti, divisi, l’Italia è salita sul podio più alto sia maschile che femminile. Tra gli uomini l’europeo 2022 a Yerevan ha segnato la conclusione di un digiuno a livello assoluto che durava dal lontano 1997, quando Giacobbe Fragomeni in Bielorussia a Minsk, vinse il titolo nei mediomassimi, compiendo l’impresa sulla carta impossibile di battere l’idolo di casa Sergey Dychkov, con una rimonta pazzesca. All’angolo in quell’europeo Patrizio Oliva guidava la nazionale e fa parte dei tecnici al seguito dell’Italia anche a questa rassegna. In Armenia gli azzurri ottennero l’oro con Mouhiidine, che interrompeva un digiuno durato 24 anni. Aggiungendo l’argento di Alfred Commey, presente a Belgrado e cinque bronzi ottenuti da Esposito, Serra, Manuel Cappai, Baldassi e Cavallaro. Sulla sponda femminile nell’ottobre 2022 a Budva in Montenegro, la nostra Irma Testa si impose nel 57kg. e Roberta Bonatti ottenne l’argento nei 48, mentre Sorrentino, Savchuck e Gemini salirono sul podio di bronzo. A distanza di due anni, l’Italia si presenta con una formazione variegata, pedaggio obbligatorio visti gli appuntamenti importanti nell’anno olimpico. La squadra guidata da Laura Tosti e Sumbu Kalambay, affiancati da Giulio Coletta e Patrizio Oliva, il fisioterapista Edoardo Capitanucci, porta a Belgrado alcuni azzurri esperti quali Alfred Commey e Olena Savchcuk alla seconda esperienza continentale, Assunta Canfora addirittura alla terza (2016, 2018) oltre a Rebecca Nicoli, titolare ai Giochi di Tokyo, altri che pur essendo all’esordio continentale, possono vantare presenze ai tornei europei e internazionali come Giovanna Marchese, Francesco Iozia e Giuseppe Canonico, mentre sono all’esordio assoluto Jessica Galizia, Tommaso Sciacca, Giacomo Giannotti, Vincenzo Lizzi, Remo Salvati e Gabriele  Guidi Rontani. Comunque tutti consapevoli e decisi a dare il meglio. Il presidente ha offerto al sottoscritto il ruolo di team leader, accettato con orgoglio. All’appello europeo hanno risposto 34 nazioni: Azerbajan, Albania, Armenia, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Rep. Ceca, Estonia, Francia, Georgia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Lituania, Moldovia, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, Russia, Bielorussia, Scozia, Austria, Malta, Bosnia Herzegovina e una squadra dell’IBA.  Mancano Gran Bretagna e Ucraina, Lettonia, Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia. La Russia ha spolverato pugili non più giovanissimi, lasciando a casa molti dei campioni in carica. Vedremo sul ring che saranno in grado di fare bottino pieno o dovranno prendere atto che le nazioni emergenti sono ormai al livello del drago rosso.

Giuliano Orlando