Edizione: 1988
Paese ospitante: Germania Ovest
Piazzamento: eliminata in semifinale dall'Urss
Cammino nelle qualificazioni: prima nel Gruppo 2 del turno preliminare della prima fase davanti a Svezia, Portogallo, Svizzera e Malta.
IL RACCONTO DELLA FASE FINALE
L'Italia riparte da Azeglio Vicini, nuoco ct dopo il fallimento al mondiale del 1986 in Messico. Il commissario tecnico rivoluziona la squadra attingendo da quella che è probabilmente l'Under 21 azzurra più forte di sempre: squadra in cui militivano Zenga, Maldini, Francini, De Napoli, Donadoni, Giannini, Mancini e Vialli. Un gruppo di talento completato da grandi giocatori come Ancelotti, Ferrara, Bergomi, De Agostini, Ferri, Altobelli e Franco Baresi.
L'Italia trova nel proprio girone la Germania Ovest padrona di casa, la Spagna e la Danimarca. L'esordio è a Dusseldorf proprio contro i tedeschi. Dopo un primo tempo equilibrato Mancini porta avanti gli azzurri sfruttando un assist di Donadoni, ma la Gemania trova il pareggio poco dopo: Zenga tiene troppo la palla e il fiscale e casalingo arbitro Hackett, della federazione inglese, concede una punizione a due in area. Brehme non sbaglia e fissa il risultato sull'1-1 finale.
Dopo il pareggio all'esordio, il secondo match con la Spagna è già un appuntamento da non sbagliare: gli azzurri, guidati da un Ancelotti dominatore del centrocampo, conduce la gara per lunghi tratti e trova il gol con Vialli al 73'. L'attaccante, servito da Altobelli, firma l'1-0 con un preciso diagonale di sinistro: è il gol partita. La squadra di Vicini batte 2-0 la Danimarca nell'ultima gara (a segno Altobelli e Agostini nella ripresa) e chiude il girone a pari punti con la Germania Ovest: ma il primo posto, in virtù della migliore differenza reti, è dei padroni di casa. Così in semifinale agli azzurri tocca l'URSS, vincitore del suo girone davanti all'Olanda di Van Basten.
La squadra di Vicini arriva all'appuntamento sulle ali delle entusiasmo, forte di un gioco apprezzato da critica e tifosi e del 4-1 rifilato in amichevole ai sovietici in un'amichevole giocata a Bari qualche mese prima. Ma a Stoccarda è tutta un'altra musica: l'URSS si dimostra troppo forte per la giovane banda di Vicini e regola l'Italia con un 2-0 firmato Litovchenko-Protasov che non ammette repliche. Gli azzurri escono dal torneo a testa alta ma con qualche rimpianto.
I PROTAGONISTI
Roberto Mancini
Ruolo: attaccante
In Nazionale: 36 presenze e 4 reti
Euro '88 è la sintesi del suo rapporto conflittuale con la Nazionale. Vicini gli dà fiducia nonostante i dubbi e le critiche della stampa, lui risponde andando a segno contro la Germania Ovest all'esordio, rete festeggiata con un'esultanza polemica nei confronti dei giornalisti presenti in tribuna. Ma dopo la buona prova con i tedeschi il numero 10 della Sampdoria non si ripete: parte titolare nelle altre tre gare dell'Italia all'Europeo, ma nella ripresa il ct lo sostituisce in ogni occasione con Altobelli.
Gianluca Vialli
Ruolo: attaccante
In Nazionale: 59 presenze e 16 reti
Con Mancini riforma in Nazionale la coppia che ha fatto la fortuna della Sampdoria. Ma, al contrario di quanto accaduto al compagno, per lui Euro '88 è un trampolino di lancio. Punto fermo dell'attacco azzurro, segna la rete decisiva nella gara contro la Spagna ed è tra i migliori nella semifinale contro l'URSS.
Alessandro Altobelli
Ruolo: attaccante
In Nazionale: 61 presenze e 25 reti
Euro '88 è il canto del cigno dell'attaccante dell'Inter in Nazionale. Vicini lo convoca per fare da chioccia ai giovani dell'Under 21 e il 33enne Spillo ripaga la fiducia del ct. Il commissario tecnico lo manda in campo in tre occasioni, sempre al posto di Mancini, e lui risponde presente: contro la Danimarca, nell'ultima partita del girone, sblocca il risultato un minuto dopo il suo ingresso in campo. Contro l'URSS, in semifinale, gioca la sua ultima partita con la maglia azzurra.
Franco Baresi
Ruolo: difensore
In Nazionale: 82 presenze e 1 rete
Per il difensore del Milan l'Europeo in Germania Ovest è il torneo del rilancio in Nazionale: Bearzot, che lo vedeva meglio a centrocampo, lo aveva lasciato a casa nel Mondiale del 1986. Vicini lo richiama e gli affida una maglia da titolare in tutte le gare della rassegna continentale.
Walter Zenga
Ruolo: portiere
In Nazionale: 58 presenze e 21 reti subite
Dopo il Mondiale del 1986, in cui Bearzot lo convoca come terzo portiere, a Euro '88 Vicini gli affida il ruolo di titolare. E' subito protagonista di un episodio controverso nella gara di esordio contro la Germania Ovest: sul risultato di 1-0 per gli azzurri, il numero uno tiene troppo palla in area e l'arbitro fischia la punizione a due su cui Brehme firma il pareggio. Conserva l'imbattibilità contro Spagna e Danimarca, ma in semifinale si arrende anche lui all'uno-due dell'Urss firmato da Litovchenko e Protasov nella ripresa.