Europei 1968
Paese ospitante: Italia
Squadra Campione: Italia
Capocannonieri della fase finale: 2 gol Dzaijc (Jugoslavia)
La finalissima - Roma, 10 giugno 1968
ITALIA-JUGOSLAVIA 2-0
RETI: 11' Riva (I), 32' Anastasi (I).
ITALIA: Zoff, Burgnich, Facchetti, Salvadore, Guarneri, Rosato, Domenghini, Mazzola, Anastasi, De Sisti, Riva. All.: Valcareggi.
JUGOSLAVIA: Pantelic, Fazlagic, Damjanovic, Pavlovic, Paunovic, Holcer, Hosic, Trivic, Musemic, Acimovic, Dzajic. All.: Mitic.
Festa Italia dopo la finale-bis
A disputare la fase finale, dopo una lunghissima qualificazione alla quale parteciparono 31 squadre, furono quattro squadre: Italia, Jugoglavia, Inghilterra e Urss. Il torneo non brillò certo per spettacolarità. Nelle due semifinali venne segnato solo un gol, quello con il quale la Jugoslavia eliminò l'Inghilterra (1-0 a Firenze con rete di Dzaijc all'86'. Nell'altra sfida l'Italia se la vide con l'Urss: il match terminò senza reti e gli azzurri staccarono il biglietto per la finale grazie al sorteggio. La squadra di Valcareggi si giocò il titolo con gli jugoslavi l'8 giugno all'Olimpico di Roma: Domenghini a dieci minuti dalla fine replicò al solito Dzaijc per l'1-1 finale. I supplementari non sbloccarono il risultato e la partita venne ripetuta due giorni dopo sempre all'Olimpico (all'epoca non erano previsti i calci di rigore). Stavolta la partita si decise nei 90 minuti regolamentari: l'Italia vinse 2-0 grazie ai gol di Riva (11') e Anastasi (32') conquistando così il loro primo (e finora unico) titolo europeo.
Quell'Italia zeppa di campioni
Una squadra zeppa di campioni in tutti i reparti, a cominciare dal portiere: Dino Zoff. E' lui a difendere la porta azzurra e a vincere il suo primo trofeo azzurro anticipando di 14 anni la festa mondiale di Spagna '82. L'Italia, reduce dall'umiliazione ai Mondiali inglesi del '66 contro la Corea del Nord, è guidata da Ferruccio Valcareggi che deve vincere lo scetticismo dilagante in patria. Affidandosi alla guida di capitan Facchetti, il commissario tecnico azzurro punta su un modulo ultra-offensivo per riconquistare il cuore dei tifosi: la finalissima contro la Jugoslavia vede contemporaneamente in campo due punte pure come Riva e Anastasi, una mezzala come Mazzola (più portato a offendere che a difendere), un'ala destra come Domenghini e un regista come De Sisti. Il gioiello di quella squadra è senza Rombo di tuono Riva, che con 7 gol si laurea capocannoniere della fase di qualificazione.
La curiosità
Fu una monetina a regalare all'Italia il pass per la finalissima contro la Jugoslavia. La storia narra che, terminata 0-0 la semifinale contro l'Urss, i capitani delle due squadre si chiudono negli spogliatoi con l'arbitro per stabilire chi andrà in finale. Il pubblico del San Paolo di Napoli attende il verdetto in silenzio: esplode di gioia quando Facchetti entra in campo a braccia alzate. La monetina ha detto Italia. Questa la storia, ma c'è anche la leggenda: si dice che la monetina venne lanciata due volte dall'arbitro perché la prima volta si incastrò in una fessura del pavimento. Facchetti aveva scelto testa: e al secondo lancio fu tripudio azzurro.