Europei youth in Croazia. Prima scrematura verso i quarti. Buono il bilancio azzurro iniziale.
di Giuliano Orlando
Contrariamente alle previsioni, ufficialmente Russia e Bielorussia non sono presenti agli europei youth 34° edizione maschile e la 15° femminile, in corso di svolgimento a Porec (Parenzo) in Croazia. All’appello hanno risposto 33 nazioni: Azerbajan, Albania, Armenia, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Rep. Ceca, Inghilterra, Estonia, Francia, Georgia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Kosovo, Lettonia, Lituania, Moldovia, Montenegro, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ucraina e una squadra denominata IBA, proposta appunto dall’Associazione presieduta dal russo Kremlev. In totale 330 atleti (220 uomini e 110 donne). Nel 2022 a Sofia, assenti Russia e Bielorussia, si presentarono 40 nazioni, scese a 29 a Yerevan nel 2023 con l’apertura alle due nazioni escluse dai Giochi. Il torneo si è rivelato di alta qualità, con punte che potrebbero risultare protagoniste anche a livello assoluto. L’Italia al maschile ha debuttato positivamente ottenendo due vittorie, prima col leggero campano Gaetano Bonocore, in una delle categorie più popolate con 23 iscritti, che ha superato in modo netto l’armeno Andranik, vincendo tutti e tre i round. Bonocore alla seconda presenza agli europei youth, ha mantenuto l’iniziativa fin dall’avvio, mobile sulle gambe e preciso sui colpi lunghi, non ha mai rischiato. Meno facile il prossimo turno contro l’irlandese Johnson, che ha sconfitto il turco Ibrahim, generoso ma anche impreciso e scarsamente tattico. Chi vince arriva nei quarti e per raggiungere quel traguardo deve essere più deciso e cattivo. L’altro successo, sofferto ma meritato di Karol Harpula, papà polacco, mamma italiana, nei 67 kg. contro il russo Harbachou, uno dei migliori dell’IBA. Inizio difficile per l’azzurro, con l’avversario velocissimo e mobile. Cambia molto nel secondo round, quando l’italiano ruba il tempo e rientra preciso, costruendo un successo importante. Il rivale per i quarti è lo spagnolo Calero, rivale di tutto rispetto ma alla sua portata. Nella seconda giornata, due sconfitte amare, pur se diverse nei modi di due azzurri alla seconda esperienza europea. Nei 54, Francesco Spanu, allievo della Barone Fight di Roma, dopo aver vinto netto (5-0) il primo round contro il forte georgiano Mishkudian, nel secondo tempo, pur tenendo l‘iniziativa trova gli stessi giudici ad emettere uno 0-5 inconcepibile. Terzo round combattuto ed equilibrato, decisivo col ricorso alla Bout Reviev e vittoria (4-3) al georgiano, forse il meno meritevole. Nei +92, il campano Vincenzo Guida, allievo del maestro Ciaramella, dopo l’argento jr. del 2022, non ha fatto il salto qualità auspicato. Fuori al debutto nel 2023 a Yerevan in Armenia, contro il tedesco Ademi, idem a Parenzo di fronte al turco Celik, tecnicamente inferiore, ma con più voglia di vincere. Al terzo round l’arbitro richiama il turco, offrendo a Guida un assist imperdibile. Che l’azzurro non sfrutta. Invece di gettare il cuore oltre l’ostacolo si limita a mantenere il blando ritmo, denotando anche poca autonomia e alla fine, il giusto 4-1, premia il turco, salito ai quarti. Nella terza giornata debutto al femminile. Tre le azzurre sul ring e altrettanti successi netti. Nei 48 Graziella Schininà, impone la sua personalità alla russa (IBA) Anhelina, arruffona e scorretta, che nel secondo round, non trova nulla di meglio che mordere la spalla sinistra dell’azzurra, gesto che le costa la squalifica. Mercoledì l’italiana ritrova la greca Trifyllli che ha battuto la romena Ramona e lo scorso anno stoppò l‘azzurra nel match che valeva la semifinale. Non sarà facile, perché la greca è una che avanza senza soluzione di continuità, ma neppure impossibile e, anche stavolta, la vittoria vale il podio. Nei 52, la romana Martina Vassallo, nel 2023 colse il bronzo, impegnando niente male la russa Kool che vinse l’oro. Il debutto contro la francese Baadi è stato poco più di un allenamento. Compito difficile mercoledì contro l’inglese Pumphrey, brevilinea che parte a mille, come ha fatto con l’irlandese Peake, fermata dall’arbitra con troppa fretta dopo un minuto e due conteggi. Certo, l’inglese è una candidata al titolo, ma la romana non è tipo dalla resa facile. Sarà una battaglia durissima. Terzo successo azzurro nei leggeri con l’altra romana Ginevra Muzzi, classe 2007, europea jr, uscente, grandi qualità ma anche tante ingenuità. Ha dominato l’ennesima russa (IBA) Alina Kadziushova, che colpiva dietro la nuca, legava e spingeva, senza che l’arbitro intervenisse. Al terzo round, come la sorpresa nell’uovo di Pasqua, questo signore in bianco, si inventava un richiamo (tenute) all’italiana! Per fortuna il vantaggio netto ha protetta la romana dal rischio beffa, anche se il giudice ungherese concludeva con un 28-28 ridicolo. Sempre mercoledì 10 aprile l’avversaria sarà l’iberica Gil, niente male, ma alla sua portata. Da segnalare come la compagine IBA, salvo un paio di elementi sia modesta, la Spagna in particolare al femminile è mediamente molto valida. Nella quarta giornata eliminatoria di domani domenica 7 aprile, saliranno sul ring tre azzurri, contro rivale decisamente impegnativi. Nei 57 Francesco Crucillà, alla prima esperienza europea youth, trova l’azero Mahammadali, messosi in luce nei tornei di categoria. Del leggero Bonocore ho già detto prima. Il piemontese Sarsilli, europeo jr. nel 2022, lo scorso anno in Armenia, trovò al debutto il russo Magomedkhanov, longilineo abile a sfruttare l’allungo e venne fermato all’esordio. Anche stavolta il sorteggio non l’ha certo favorito, mettendolo di fronte all’ucraino Vityk, una delle punte della squadra. Non solo, il piemontese si trova nella parte bassa, dove sono presenti tutti i migliori: inglese turco, georgiano, polacco, armeno e appunto, l’ucraino. Una particolarità: agli europei youth (17-18 anni), pure le ragazze disputano tre round di tre minuti ciascuno. A livello professionistico anche i mondiali femminili si fermano ai due minuti per round. Chiaro che si tratta di sostenere dieci round, ma resta una stortura che andrebbe corretta. In questo caso l’IBA dovrebbe ridurre per le youth i round a due minuti e le varie sigle e pure l’EBU, portare i round femminili a tre. O la situazione è di secondaria importanza e va bene così?
Giuliano Orlando