Era il 18 febbraio 1898, esattamente 120 anni fa, ed in una Modena completamente innevata veniva alla luca Enzo Ferrari, il neonato che avrebbe cambiato per sempre il volto alla storia dell'automobilismo. Una storia, quella di Enzo, che iniziò ad essere particolare sin da subito: papà Alfredo, impossibilitato dalla neve che bloccava la città, riuscì a registrare Enzo all'anagrafe solo due giorni dopo, il 20 febbraio.
Dalla carpenteria metallica del padre all'immensa casa automobilistica che Enzo ha lasciato quando se ne è andato, ci sono nel mezzo 90 anni di gioie e dolori, di vittorie e sconfitte, e soprattutto di tanti, tanti duelli. Non solo sportivi, ma anche politici (contro le altre case automobilistiche per fare i proprio interessi, ma non solo) e veri e propri conflitti, le due Guerre Mondiali che hanno costruito e cambiato l'uomo Ferrari.
Uno che nel corso della sua vita ha saputo camaleonticamente adattarsi alle condizioni, agli avversari ed alle situazioni, mantenendo però bene a fissa a mente il suo sogno, dar vita a qualcosa di unico. E pensare poi sempre al bene della Scuderia, difesa tenacemente da tutto e tutti, anche a costo di clamorosi divorzi come quelli di Fangio e Lauda.
In questo 2018 un po' speciale, che segna il 120° anniversario della nascita del signor Ferrari ma pure il trentennale della morte (14 agosto 1988), sarà impossibile per la Ferrari di oggi non riscontrarsi nell'uomo che dal nulla la creò, e trovare la forza di andare avanti e lottare per riportare a Maranello il titolo iridato.