F1 2017, il film della stagione
Avanti con la Formula Hybrid, ma accompagnata dalla rivoluzione aerodinamica. Si era aperto così il 2017, con un nuovo ciclo tecnico sul fronte telaistico che ha aperto la strada a monoposto dall'estetica più aggressiva ed accattivante ma anche più veloci e difficili da guidare. Una sorta di “cura” per lo spettacolo a cui ha fatto certamente bene pure l'acceso confronto tra Mercedes ed Hamilton e Ferrari e Vettel, con i primi campioni ed i secondi sconfitti ma a testa alta, in questa rinascita da parte del Cavallino Rampante.
E' subito lotta: Ferrari-Mercedes 2-2
La temperatura del mondiale 2017 si alza sin dai test invernali, dove al fianco di una Mercedes comunque forte si presenta una Ferrari in grado di staccare ottimi tempi in tutte le sessioni di prove; la conferma definitiva della ritrovata competitività Ferrari arriva da Melbourne, dove nonostante la prima fila sia appannaggio delle W08 di Hamilton e Bottas, la vittoria va a Vettel, bravissimo a sfruttare il gioco delle soste per passare Hamilton, secondo davanti al compagno di team ed a Raikkonen. In Cina tocca a Lewis, vincitore davanti ad un Vettel contento ma rammaricato, in quanto una safety car nelle prime fasi gli impedisce di balzare al comando nelle prime fasi. Ma questa SF70-H è velocissima ed il tedesco torna al successo in Bahrain davanti alle Mercedes, e pregusta la vittoria anche in Russia dopo la pole del sabato (due Ferrari in prima fila a Sochi: non accadeva dal giugno 2008), cosa che però gli verrà negata da Bottas, bravissimo a prendere il comando al via ed a difendersi bene nel finale, artigliando il primo centro della carriera. Dopo quattro gare, si contano due vittorie a testa per Ferrari e Mercedes, con Vettel leader tra i Piloti (+13 su Hamilton, +23 su Bottas, +39 su Raikkonen) e la Mercedes avanti nel Costruttori per appena tre lunghezze.
Che mondiale! Dalla Spagna all'Ungheria tra polemiche e colpi di classe
E' un campionato molto bello e combattuto, che si infiammerà ancora di più con l'arrivo della bella stagione. In Spagna Vettel regala spettacolo nei duelli con i piloti Mercedes, ma a spuntarla è Hamilton, il quale però si fa del male da solo nel successivo Gp a Monaco: si ritrova all'ultimo istante a dover segnare il tempo per l'accesso in Q3, ma escono le bandiere gialle ed è costretto a scattare dal centro del gruppo. Strada libera per le Ferrari, che mettono a segno una doppietta Vettel-Raikkonen dopo che Kimi aveva fatto segnare la pole il giorno precedente. Lewis, 7° nel Principato, si riscatta in Canada, dove domina dall'inizio alla fine mentre Vettel è 4° dopo una toccata al via. A Baku invece va in scena l'incredibile: adirato per il comportamento sotto safety car da parte di Hamilton, Vettel rifila una ruotata al rivale, e verrà penalizzato per questo, mentre l'inglese soffrirà un problema al poggiatesta che lo farà finire comunque dietro al tedesco. Strada libera per gli altri, con Ricciardo al primo acuto Red Bull davanti a Bottas, bravo e fortunato a risalire dopo un incidente con Raikkonen al via, e Stroll. Scoppiano le polemiche e Seb rischia addirittura l'esclusione dal successivo Gp d'Austria, al quale però prenderà parte dopo le scuse di fronte alla Federazione chiudendo 2° dietro ad un eccezionale Bottas. Dominio di Hamilton invece in Inghilterra, dove la Mercedes fa doppietta e la Ferrari vive il fine settimana più difficile dall'inizio del mondiale, con Kimi 3° e Sebastian 7° dopo aver avuto problemi su entrambe le vetture. Riscossa rossa in Ungheria, dove arriva la doppietta grazie al gran gioco di squadra di Raikkonen, “scudo” del compagno rallentato da problemi al volante, mentre Bottas è sul podio dopo aver passato Hamilton all'ultima curva, come da precedente accordo.
Ferrari, il cammino si interrompe in Asia
Si arriva alla pausa estiva con Vettel leader del campionato, ma dopo la sosta arrivano Spa e Monza, due tappe che Hamilton vince agevolmente portandosi in testa alla classifica e divenendo ufficialmente numero uno in casa Mercedes, visto che Bottas è troppo indietro e la squadra decide di stabilire della gerarchie. A Singapore la Ferrari vola nelle prove ed ha tutto per vincere, ma al via succede il disastro: contatto a tre tra Vettel, Verstappen e Raikkonen, tutti eliminati e Lewis vince facile, salendo addirittura a +28 sul tedesco. Maranello non ci sta e vuole vincere in Malesia, ma anche a Sepang va tutto storto: un problema in qualifica fa partire Vettel dal fondo, mentre Raikkonen neanche riesce a partire alla domenica. Hamilton gestisce e chiude alle spalle di Verstappen, alla seconda vittoria in carriera, con Vettel che chiude 4° dopo una bella rimonta. Non c'è due senza tre, ed in Giappone la Ferrari completa il disastro asiatico: Vettel è fuori dopo pochi giri per un guasto alla candela, Hamilton vince ancora e mette le mani sul titolo, così come Mercedes, che già dal Gp precedente aveva ipotecato il successo nel Costruttori. Ancora una vittoria per Hamilton ad Austin (quinta nelle ultime sei gare), non bastano le due Ferrari sul podio per garantire qualche speranza per il Cavallino, che già in America deve guardare la Mercedes festeggiare il titolo Costruttori. La certezza matematica per Hamilton arriva in Messico, dove un contatto con Vettel al via spiana la strada a Verstappen e costringe i due rivali ad una rimonta dal fondo, con Seb è 4° e Lewis 9°: è il quarto titolo per l'inglese.
Brasile, Abu Dhabi ed arrivederci al 2018
Il mondiale non ha dunque più niente da dire, anche se c'è spazio al ritorno alla vittoria della Ferrari, con Vettel sul gradino più alto ad Interlagos davanti a Bottas e Raikkonen, bravo a tenersi dietro un arrembante Hamilton, partito dal fondo dopo un grossolano errore in qualifica. Ad Abu Dhabi l'ultimo atto della stagione: Bottas fa pole e vittoria, Hamilton completa la doppietta Mercedes e Vettel va sul podio.
Articolo a cura di Matteo Novembrini