F1 2017, il Pagellone
Lewis Hamilton 10
Patisce qualche strascico dei fantasmi del vecchio Lewis fino a Budapest, tra gare eccelse ed altre meno belle, poi da Spa in poi mette il turbo, la Ferrari si fa male da sola, la W08 risolve gli ultimi problemini di assetto e, come ogni volta che tutto quello che lo circonda si incastra alla perfezione, diventa imbattibile. Pareggiato il conto con Seb, da Melbourne 2018 si riparte dal 4-4 e non vede l'ora di cominciare.
Sebastian Vettel 9
Vero, qualcosina tra lui e la squadra è mancato, ma nulla toglie che questa resti una super stagione per entrambi. Colpevole per l'umanissimo fallo di reazione a Baku, eccessivamente aggressivo al via di Singapore (ma non poteva sapere che ci fosse anche Kimi all'interno), il Messico è un caso a parte perchè ormai il titolo era praticamente andato. Per il resto, perle e prodezze con pole, vittorie e sorpassi, è l'uomo giusto e non ci sono dubbi.
Valtteri Bottas 8
Il suo lo fa, è terzo nel mondiale e svolge alla perfezione il ruolo di gregario. Qualche lecito pensierino al titolo lo fa fino al Belgio, poi a Spa Lewis vince, lui è 5° e la squadra gli dice chiaramente che da lì in poi sarà solo una seconda guida. Un po' accusa il colpo, ma la stagione è positiva: quattro pole e tre vittorie, ed un tempismo perfetto nelle giornate in cui Hamilton non c'era.
Daniel Ricciardo 8
Chissà quanto ancora potrà permettersi di sorridere, perchè Marko ha detto chiaro e tondo che l'obbiettivo Red Bull è vincere il titolo con Max, e per questo si prospettano tempi duri per lui. Ma intanto può godersi una super stagione: tanti podi, una vittoria e praticamente nessuna occasione buttata. Veloce e maturo.
Sergio Perez 8
Veloce e consistente, fa sempre le cose per bene e lo dice pure la classifica, Ocon è uno stimolo per non adagiarsi sugli allori ed anche per far vedere che meriterebbe una seconda chanche in un top team dopo la disastrata esperienza con la McLaren 2013.
Esteban Ocon 8
Cresce bene ed in fretta, il suo nome è più di un'opzione per la Mercedes del futuro. Regge bene il confronto con un veterano molto veloce come Perez, non è un caso che i due vadano “alle mani” in più di un'occasione, ma è un lusso che la Force India di quest'anno può permettersi.
Carlos Sainz jr 8
Stanco della Toro Rosso, per la quale fa un grande campionato (48 punti contro i 4 di Kvyat) portando la Str12 spesso e volentieri in posizioni egregie, quando ne ha la possibilità si lancia in un progetto ambizioso come quello Renault, per la quale corre le ultime gare adattandosi bene alla nuova monoposto e dando filo da torcere ad Hulkenberg.
Nico Hulkenberg 8
Si carica sulle spalle la Renault dando sempre tutto in pista e portando la maggior parte dei punti alla casa francese, la quale gli è debitrice per non averle fatto raccogliere le briciole come invece fatto da Palmer. Con Sainz in squadra sarà una battaglia avvincente, ma l'importante sarà far crescere il team. Merito suo se Renault è 6° nel Costruttori.
Fernando Alonso 8
Fanno più notizia i suoi team radio dei suoi risultati, è stato davvero molto vicino a salutare la F1, altra stagione buttata ma dal 2018 spera di tornare a lottare almeno per il podio grazie ai motori Renault. Non ha perso la voglia e la grinta, menomale.
Kimi Raikkonen 7
Il rimpianto più grande è non vincere un Gp, poteva farlo a Budapest ma ha onorevolmente rispettato le logiche di squadra. Veloce lo è ancora molto (sennò, la pole a Monaco a 38 anni non la fai), ma è troppo incostante alternando super gare a domeniche molto più scialbe, stabilizzandosi può fare un 2018 a grandi livelli e non solo a tratti.
Max Verstappen 7
Tanta sfortuna nella prima parte di stagione, nervoso fino a quando non si sblocca a Sepang, ma sempre molto veloce ed aggressivo, il 2017 è stata, sia in positivo che in negativo, una buona palestra in vista del futuro, nel quale sogna una Red Bull al top.
Felipe Massa 7
Stavolta è addio sul serio, saluta con il sorriso, perchè quello non gli è mai mancato. Mentore di Stroll, stravince il confronto in qualifica, mentre in gara a volte soffre la bagarre del centro gruppo. Ma senza di lui, la quinta piazza Williams nel Costruttori non sarebbe arrivata.
Stoffel Vandoorne 7
Mica facile convivere con un duro come Alonso, ma si batte egregiamente e fa vedere buone cose, soprattutto per essere alla prima stagione da pilota titolare. Spera in una McLaren meno fragile per l'anno prossimo.
Pascal Wehrlein 7
Una bella stagione, anche se correndo quasi sempre in fondo questo sfugge ai più. Salta i primi due Gp dell'anno, ma torna in Bahrain e fa bene sin da subito, regalando alla Sauber gli unici punti del campionato. Mano a mano che agli altri arrivano aggiornamenti sul motore, con la Pu Ferrari 2016 gli resta bene poco da fare se non battere regolarmente Ericsson.
Lance Stroll 6
Un inizio di campionato parecchio complicato (tre ritiri nei primi tre Gp), poi arrivano i due punti scaccia crisi nella corsa di casa in Canada ed il podio a sorpresa di Baku, da lì in poi affronta le cose più serenamente e cresce molto, chiudendo con buone prestazioni una stagione tutto sommato positiva.
Romain Grosjean 6
Da corse da veterano a disastri da debuttante con una facilità impressionante, l'incostanza è il suo punto debole. Vince il confronto interno in casa Haas con Magnussen dimostrando di essere comunque una delle scelte migliori per la scuderia americana, ma ci vorrebbe qualche errore in meno.
Pierre Gasly 6
Lo buttano nella mischia a stagione in corso, si ritrova un po' spaesato ma cerca innanzitutto di non commettere errori macinando più chilometri possibili, avrà il posto in Toro Rosso e la possibilità di far vedere quanto vale. Non è colpa sua (e nemmeno di Hartley) se il team di Faenza perde il 6° posto nel Costruttori, ma della gestione dei piloti di Marko.
Brendon Hartley 6
La F1 sembrava un capitolo chiuso, invece in circostante particolari (Porsche che lascia il Wec, il rendimento pessimo di Kvyat, la mancanza di vere alternative per Toro Rosso) matura questo suo ritorno. Possibilità che un due volte campione del Mondo Endurance e vincitore della 24 Ore di Le Mans merita.
Kevin Magnussen 5
Sarebbe curioso far fare questa pagella ad alcuni suoi colleghi, chissà che verrebbe fuori... Non si è fatto amare, troppe volte è rimasto invischiato in incidenti che lo hanno visto spesso colpevole, la velocità c'è ma senza un po' di nervi saldi rischia di farsi male da solo.
Jolyon Palmer 4
Fa qualcosa di rimarcabile (6° posto a Singapore) quando ormai la Renault lo ha già scaricato. Era inevitabile dopo una oggettivamente brutta stagione, dopo averle prese continuamente da Hulkenberg ed aver fatto vedere poco o nulla di buono.
Daniil Kvyat 4
Stavolta per lui si mette male, le cose vanno sempre peggio da quando è stato scalzato in Red Bull da Verstappen e stavolta un suo rientro in F1 è molto difficile. Mentalmente distrutto dall'esperienza delle ultime due stagioni, Sainz lo surclassa nel logorante confronto interno tra i due, e quello a rimetterci è lui.
Marcuss Ericsson 4
Poche volte è all'altezza di Wehrlein, la cordata svedese che porta sponsor alla Sauber lo ha aiutato a tenersi il posto quest'anno, ma le prestazioni sono sotto gli occhi di tutti e salvare il sedile appare difficile.
Antonio Giovinazzi s.v. (senza voto)
Due gare, una in Australia l'altra in Cina, una buona e l'altra molto meno. In Sauber sono rimasti contenti ed in Haas, per la quale ha svolto qualche sessione di libere, pure, ma che ottenga un posto da titolare è tutto da vedere.
Jenson Button s.v. (senza voto)
Torna occasionalmente a Monaco in sostituzione di Alonso, la velocità c'è ma la McLaren opta per la sostituzione del motore e così si ritrova a partire ultimo nel Principato, concludendo la sua corsa (l'ultima della carriera?) contro la Sauber di Wehrlein.
Paul Di Resta s.v. (senza voto)
Sostituisce Massa in Ungheria e non se lo aspettava nemmeno lui, tornare dopo quasi quattro anni direttamente in qualifica è difficile ma ci prova, ritirandosi poi nel Gp per problemi alla vettura.
Articolo a cura di Matteo Novembrini