Lewis Hamilton 10
Beh, non si può fare altrimenti. Al di là dei numeri, dei record e di tutto il resto, ha vissuto una stagione di grazia e bisogna dargliene merito, con la benedizione degli eventi che mai gli hanno girato contro, vedi Cina, Azerbaijan, Germania. Ma il titolo lo ha vinto soprattutto con delle magie, pole da favola e gare magistrale, con quel poker tra fine estate ed inizio autunno da manuale.
Max Verstappen 8
Ne ha combinata una dietro l'altra fino alle libere di Monaco, poi finalmente ha capito e si è messo a filare, non sbagliando praticamente più ed iniziando a mettere in bacheca una bella collezione di podi, conditi dalle vittorie di Spielberg e Città del Messico, per tacere di Interlagos. Quando avrà un motore al top, saranno guai per chiunque.
Nico Hulkenberg 8
Non lo vedi quasi mai ma c'è sempre, lui che ha fatto della pratica la sua dote migliore. L'arrivo di un giovanotto come Sainz in squadra poteva destabilirlo ed invece lo ha rinforzato, ha trovato nuovi stimoli ed infatti guardate un po' chi tra lui e lo spagnolo si è assicurato il posto in Renault. Con Ricciardo sarà forse un'altra storia, ma intanto è il migliore degli altri in classifica dietro i sei piloti dei tre top team.
Sergio Perez 8
Pure per lui Ocon, altro giovane della generazione nata nella seconda metà dei '90, avrebbe potuto essere una spina nel fianco, invece gli ha nuovamente spiegato che in F1 nessuno regala niente battendolo ancora. Non si è perso in un 2018 difficile per il team, ma le sue prestazioni non sono mai calate ed è stato l'unico, oltre ai “fantastici sei”, a salire sul podio. La zampata non gli è mai mancata.
Charles Leclerc 8
Il difficile viene ora, confermare le buone sensazioni della sua prima stagione e magari migliorarle all'interno di un abitacolo ambitissimo e scomodissimo. Quest'anno, ha fatto vedere che i numeri li ha, portando sempre risultati quando la macchina lo permetteva, facendo già intravvedere quel talento che a Maranello a suo tempo hanno visto in lui. Meravigliose alcune sue domeniche.
Kimi Raikkonen 7
Possibile prendere un voto più alto del compagno che pure fa più punti? Sì, perchè checché se ne dica i contratti e gli stipendi sono lì e parlano chiaro su chi sia la prima guida e chi la seconda, e di conseguenza cosa ci si aspetti da chi. Vive la miglior stagione dal suo ritorno a Maranello, riscoprendo vecchie sensazioni e salutando senza rimpianti: la pole di Monza e la vittoria di Austin non se le scorderà mai più.
Daniel Ricciardo 7
Se ne fosse andato dopo Monaco, ci avrebbe guadagnato in salute. Dopo Montecarlo non ne va più bene una, arriva una rottura dopo l'altra, l'aria in casa Red Bull si fa pesante e lui decide di salutare, pagando caro il suo addio in una seconda parte di stagione da separato in casa. Meritava sicuramente di più, ma almeno ha messo in saccoccia due capolavori come Cina e Monaco.
Kevin Magnussen 7
In generale fin troppo aggressivo, questo il giudizio dei colleghi (“bene”, dice lui, “vuol dire che faccio bene il mio lavoro”), ma rispetto alla passata stagione è un altro e porta a casa buoni risultati, che gli permettono di chiudere per la prima volta in carriera nella top ten in classifica.
Fernando Alonso 7
Dice addio senza troppi rimpianti, comprensibile se la vita per lui in F1 deve essere questa. Per ora pensa ad Indy e poi vedrà, di sicuro non ha più senso continuare a correre come quest'anno: dopo le prime gare la McLaren scompare e lui si ritrova sempre più indietro. Nei primi cinque Gp fa 32 punti, nei successivi sedici appena : un'agonia.
Pierre Gasly 7
Si vocifera che Verstappen abbia messo il veto su Sainz, così a metà stagione gli arriva la bella notizia che nel 2019 sarà in Red Bull. Ne trae psicologicamente beneficio, continuando a correre bene ed a portare buoni risultati alla Toro Rosso, sempre nei limiti della macchina. Stravinto il confronto con Hartley, bellissimo il 4° posto di Sakhir.
Sebastian Vettel 6
Vero, ne ha combinate alcune grosse davvero. Eppure, occhio a gettare via tutto, perché se vanno riconosciuti a Seb degli errori, bisogno riconoscergli pure le magie, perché in alcuni casi di magie si tratta, che ha fatto. Silverstone, ad esempio, oppure Sakhir, con vittoria a gomme finite, o ancora alcune pole che non devono ascriversi necessariamente alla superiorità del mezzo quanto al piede del diretto interessato. Un po' fragile psicologicamente, é su questo che si dovrà lavorare.
Esteban Ocon 6
Ha talento, su questo non ci piove. Soffre un po' Perez e questo ci può stare, perchè Sergio non è propriamente l'ultimo arrivato. Si dimostra forte nella fase finale di stagione, quando nonostante capisca che per lui lo spazio in F1 si sta riducendo sempre più continua a far buone gare. Interlagos è una macchia indelebile, vorrebbe cancellarla ma ci vorrà del tempo prima che torni in pista.
Carlos Sainz jr 6
Rifiutato da Renault ed anche da Red Bull, ripiega sulla McLaren, con la quale vorrà rilanciarsi, perchè in effetti il 2018 non è stata poi una gran bella stagione: non solo perchè rifiutato dalle due squadre su cui puntava di più, ma anche perchè in pista Hulk lo ha spesso battuto e lui ha sofferto. La sua immagine ne è uscita sbiadita, il 2019 servirà anche e soprattutto per ridarle colore.
Romain Grosjean 6
Gioca col fuoco quando nella prima parte dell'anno sbaglia in continuazione mettendo a forte rischio il suo posto, poi si ritrova, Gene Haas e Steiner gli assicurano il sedile per l'ano prossimo e si tranquillizza, facendo buone gare e portando a casa punti, che però non bastano per garantire alla Haas la quarta piazza tra i Costruttori.
Marcus Ericsson 6
Doveva essere la vittima sacrificale di Leclerc, per certi versi lo è ma in pista comunque mostra doti dignitose, che gli permettono di vivere la sua miglior stagione in F1. Purtroppo non basta per salvare il posto ad Hinwil, prenderà l'aereo per l'America sperando che con la F1 sia solo un arrivederci.
Lance Stroll 6
Tra lui e Sirotkin a volte si incrociano in pista facendo a gara a chi è più disperato, la Fw41 è un disastro e lui viene schiacciato dalla pochezza tecnica della vettura, comunque ci prova facendo 6 punti e mettendosi dietro in classifica Hartley e Sergey. Rispetto al russo non è che faccia molto di più, ma le motivazioni erano pure quelle che erano.
Valtteri Bottas 5
Battute sul tappo o sul maggiordoomo a parte, nei numeri il confronto con Lewis è imbarazzante, poi alcuni numeri vanno anche interpretati, perchè sul suo piatto avrebbero potuto esserci tre o quattro vittorie pulite (sfortunato a Shanghai e Baku, non attacca in Germania e si fa da parte a Sochi) ed in più bisogna tener presente una cosa, che ognuno fa quel che la squadra gli chiede, e quel che gli viene chiesto lui lo fa sempre alla perfezione. Però poi ci sono anche le classifiche, ed in questo la cosa si fa pesante: finisce dietro ad una Red Bull (quella di Verstappen) in classifica, con appena due ritiri per lui. Come ha fatto con una macchina così? Macchia forse indelebile.
Sergey Sirotkin 5
Confronto comunque egregio con Stroll, che corre in una squadra praticamente sua e che rispetto a lui vanta una stagione in più di esperienza alle spalle, pur essendo tre anni più giovane. Lui ci prova ma con questa Williams può fare ben poco, evita l'onta di finire a quota zero con il punticino di Monza.
Stoffel Vandoorne 4
Da Alonso prende una legnata dopo l'altra, con confronti per lui irrisori sia in gara in termini di punti (50 per lo spagnolo, 12 per lui) sia in qualifica (mai davanti a Nando, 21 volte su 21 dietro!). Inevitabile il suo appiedamento per la prossima stagione, peccato perchè lo scorso anno non era andato male, sicuramente ha patito una situazione tecnica difficile ed una psicologica ancor più pesante una volta capito che a Woking per lui non ci sarebbe più stato posto.
Brendon Hartley 4
Due volte campione del mondo Wec e vincitore alla 24 Ore di Le Mans, ma di quel pilota si vede poco. Appena 4 punti per lui contro i 29 di Gasly, con il francese che quasi sempre è più veloce di lui. Brutta stagione, poco altro da aggiungere.