Lavoro, silenzio, umiltà. Con la voglia dentro di stupire, di fare bene, di regalare gioie inattese. E di tornare ad essere Ferrari, risorgendo come un'araba fenice dalle proprie ceneri. Si parte con l'umiltà dei piccoli per tornare ad essere grandi, con questa Ferrari Sf70-H in onore dei 70 anni di una scuderia unica ed inimitabile. Si torna quasi alle origini, con una presentazione che arriva semplicemente alzando una saracinesca, e poi, tempo delle solite prove statiche, via, subito in pista, per iniziare a percorrere i primi chilometri di una nuova storia, possibilmente a lieto fine. Si presenta così questa Sf70-H, figlia della nuova struttura orizzontale voluta dal presidente Sergio Marchionne, la vettura che andrà in pista per dimostrare che la Scuderia c'è ed è viva, e che non ha paura di mettersi alla prova.
Le soluzioni tecniche della nuova nata parlano di una monoposto che intraprende una sua filosofia progettuale, a primo impatto molto diversa da quella intrapresa dalla Mercedes. Muso più spiovente ma in continuità con quello del 2016, con il “bulbo” presente per incanalare meglio i flussi nella zona centrale. Presente l'S-Duct, una novità rispetto all'anno scorso, così come la zona delle pance e dei deviatori di flusso all'altezza del cockpit, che sottolineano un grande lavoro da parte dei tecnici di Maranello in quest'area della vettura, fondamentale per l'aerodinamica ma anche per il motore, essendo importante per il raffreddamento dei componenti interni. Partendo proprio dai deviatori di flusso essi sembrano figli di un lavoro volto ad avere flussi più puliti possibili, con un lavoro che riguarda necessariamente anche le prese d'aria dei radiatori, diverse rispetto a tutte le altre monoposto viste finora. Esse si trovano infatti in posizione molto rialzata, e sono lunghe e strette, con una ampiezza che va via via ad aumentare dalla zona dell'abitacolo fino all'esterno.
Scelta che si sposa con la progettazione delle pance, scavate inferiormente, ma dalla vista dall'alto leggermente più “larghe” nella zona del Coca-Cola rispetto ad esempio alla Mercedes, la quale ha potuto sviluppare pance più strette grazie al passo lungo della sua vettura, mentre in questo senso la Sf70-H è più compatta. Per quanto riguarda l'airscope, si notano due “bocche”, una tradizionale di forma contenuta, ed un'altra sotto, proprio sopra la testa del pilota, che invece ha forma piatta ed allungata. Presente la pinna, completata dalla presenza di due alette orizzontali poste proprio al limite della superficie della pinna. Sul fondo piatto invece, davanti alle ruote posteriori, sono tre gli slot presenti, contro i nove della Mercedes. L'ala posteriore non presenta al momento grandi differenze con quelle delle altre monoposto, con le paratie verticali che anche sulla Ferrari sono scavate nella parte inferiore verso l'interno.
Subito uno shakedown a Fiorano, poi via ad imballare tutto con destinazione Barcellona, per i primi test stagionali. Nessun proclamo, ma tanta voglia di fare bene sin da subito.