Lewis ci crede, Nico di più. Ma questo è il solo aspetto che accomuna i due pretendenti al titolo prima dell’atto finale, questo ventunesimo appuntamento che ci dirà il nome e cognome del campione del mondo 2016, che con la prova di Abu Dhabi verrà consegnata alla storia come la stagione più lunga di sempre. I punti che dividono i piloti Mercedes in classifica sono 12, un margine importante ma che non deve trarre in inganno e far vedere il fine settimana sulla pista di Yas Marina come una scontata passeggiata per il leader del mondiale Rosberg.
Ci sono delle preoccupazioni vere e non di circostanza che non faranno dormire sonni tranquilli al tedesco, apparso sin da Austin teso come non mai. Trovare grattacapi per Nico è più facile del previsto, e non ci vuole neanche tanto se si torna a sfogliare le pagine degli ultimi mondiali decisi all’ultima corsa. Il più recente, quello del 2014, quando proprio Nico, nella prova decisiva, sempre negli Emirati, ebbe un problema sulla sua vettura che lo fece chiudere solo 14°; nel 2012 Vettel rischiò di perdere un titolo pur disponendo di 13 punti di vantaggio, in una corsa resagli difficile da un tamponamento iniziale (successo anche a Nico quest’anno, in Malesia…), mentre nel 2010 Alonso perse un mondiale che sembrava impossibile perdere dopo le qualifiche, senza dimenticare le gare batticuore del 2007 e 2008.
Questo per dire che non ci sarà niente di così scontato domenica prossima, anche se certamente la netta superiorità Mercedes aiuta non poco nel caso del leader del mondiale. Hamilton sa di dover vincere e sperare, se non in una rottura o in un incidente che vede coinvolto il compagno, che ci sia qualcuno in grado di essere vicino come competitività alla sua Mercedes. L’unica che sembra in grado di esserlo è la Red Bull, che può far paura a Rosberg. Vero che il circuito di Abu Dhabi presenta tre rettilinei, di cui due molto lunghi, che penalizzano la Rb12, ma è anche vero che tutto il resto del tracciato ha numerose curve a 90° in cui il telaio dei bibitari, con la sua eccezionale trazione, può fare la differenza. Attenzione quindi, non è vero che è tutto già scritto.
Il circuito
Arrivata in calendario nel 2009, la gara di Abu Dhabi è giunta alla sua 8° edizione, e negli anni si è distinta per la meravigliosa ambientazione e per l’essere l’unica corsa ad iniziare al tramonto ed a concludersi sotto le luci artificiali. Il tracciato, che sorge sull’isola di Yas (accanto al parco tematico della Ferrari, il Ferrari World), a circa una mezz’ora da Abu Dhabi, conta 21 curve e misura 5554 metri.
Albo d'oro
Ad essersi divisi le vittorie nella storia del Gp degli Emirati Arabi sono gli attuali piloti di Mercedes e Ferrari. Vettel è il più vincente grazie ai suoi tre successi, mentre Hamilton ha vinto due volte con Raikkonen e Rosberg a quota un trionfo a testa. Per Kimi, quello del 2012 ad Abu Dhabi è fin qui l’ultimo successo in carriera. Tra i team, 3 vittorie Red Bull, 2 per Mercedes ed una a testa per McLaren e Lotus. La Ferrari, che ha una rappresentanza molto forte in questa pista (come detto, il parco tematico è accanto alla pista), invece non ha mai vinto ad Abu Dhabi.