F1, Gp Australia: la presentazione

Pubblicato il 21 marzo 2018 alle 12:01:52
Categoria: Formula 1
Autore: Matteo Novembrini

 

Melbourne, capitolo uno della nuova stagione. E' nella terra dei canguri che come sempre scatta il mondiale di Formula 1, un campionato in cui Mercedes ed Hamilton cercheranno di far durare ancora il loro regno, mentre la Ferrari e, perchè no, la Red Bull, faranno di tutto perchè ciò non accada.

Mercedes, la favorita Nei test, i campioni in carica hanno fatto paura soprattutto nel passo gara, strappando dei tempi durante le simulazioni che non potevano passare di certo inosservati, nonostante siano ricorsi solo a gomme medie. La W09, degna evoluzione del vittorioso modello del 2017, aveva dato l'impressione di essere forte praticamente in ogni aspetto tranne che nella gestione delle gomme, come evidenziato dal blistering che le coperture utilizzate da Hamilton e Bottas avavano alla fine di ogni run con le mescole più morbide. Un aspetto su cui lavorare, e vedremo in Australia se la preoccupazione riguardo i pneumatici del team campione in carica era fondata oppure se è stata risolta: le Frecce d'Argento infatti porteranno a Melbourne ben nove set di ultrasoft (unici insieme a Williams e McLaren), con una piccola differenza tra suoi piloti (Hamilton un treno di soft e tre di supersoft, Bottas invece fa due e due). In questo senso, Ferrari molto più bilanciata con tre soft, tre supersoft e sette ultrasoft per i suoi piloti. Vedremo chi avrà avuto ragione e se veramente le Mercedes avranno difficoltà con le mescole più morbide, se così non fosse su chi sia la favorita per questo Gp non ci sarebbero dubbi.

 

Ferrari e Red Bull, le antagoniste Il miglior crono nelle prove invernali trova il tempo che trova, e questo in Ferrari lo sanno bene. Nessuno, neanche la Ferrari, nei test ha cercato un tempo da qualifica “vero”, visto che Vettel e Raikkonen le migliori prestazioni le hanno ottenute su run di 7 o 8 giri e non su un unico giro. La SF71-H ha mostrato in generale una buona forma, ma manca ancora qualcosa, sia negli assetti (normale, l'allungamento del passo ha portato a rivedere alcuni parametri vitali della vettura) che nel motore, forse il vero punto di domanda. L'affidabilità c'è, però l'impressione venuta fuori dai test di Barcellona è che il motore Ferrari “beva” ancora troppo, e starebbe qui (è sempre un'ipotesi), la differenza con i motori Mercedes. Power unit che sarà fondamentale anche per la Red Bull, con una Rb14 aerodinamicamente ben riuscita ma che avrà bisogno di un aiuto da parte del motore Renault, che non è ancora al livello di quello di Ferrari e Mercedes.

E gli altri? Difficile fare un pronostico per le primissime posizioni, per certi versi lo è ancora di più per il centro gruppo. La Renault è cresciuta e vuole essere la quarta forza del mondiale, ma per farlo dovrà fare i conti con la Force India, enigmatica nelle prove invernali. Da tenere in considerazione la Toro Rosso, che è riuscita contro ogni pronostico a percorrere tantissimi chilometri con il motore Honda e che vuole ben figurare sin da subito, questo senza dimenticare la McLaren, in difficoltà nei test ma che potrà comunque dire la sua se metterà a posto un paio di cose. Sarà battaglia per ogni posizione, su questo non c'è dubbio.