E' passato circa un mese e mezzo da quando Max Verstappen è andato a sbattere rovinosamente contro le barriere nelle prove libere del sabato mattina del Gran Premio di Monaco. Un fine settimana gettato alle ortiche, perchè in quell'occasione Max aveva tutto per giocarsi pole e vittoria con il compagno di team, ed invece dovette partire ultimo per concludere in nona posizione.
C'è stato però anche un aspetto positivo da quell'episodio, e lo stanno dicendo i risultati. Da quel sabato mattina l'olandese non ha più sbagliato ed ha raccolto tre podi su tre, tra cui una vittoria. Forse un errore così grossolano, insieme alle prime critiche in pubblico da parte di un team che ai microfoni invece lo aveva sempre difeso, ha fatto scattare una molla nella mente di Verstappen, che stando a Montreal, Le Castellet e Spielberg ha imparato la lezione.
Veder vincere il compagno una gara prestigiosa come quella di Montecarlo, insieme ad una tirata di orecchie da parte della squadra è stata la chiave di volta verso una, presunta, maturità. Max, seppur ancora aggressivo (al via con Bottas in Canada, nel primo giro con Raikkonen in Austria), non ha sbagliato concretizzando un potenziale che quest'anno era rimasto inespresso. Nelle ultime tre gare è il pilota ad aver raccolto più punti, 58: Vettel ne ha raccolti 50, Raikkonen 41, Hamilton 35, Bottas e Ricciardo 24.
Il campionato è ancora lungo, mancano ancora dodici tappe, e volendo ci sarebbe pure lo spazio per sperare in una incredibile rimonta, visto che il ritardo dalla vetta è di 53 punti, difficile ma non impossibile. Certo, né lui né il compagno possono più sbagliare (Ricciardo precede Max di tre lunghezze in classifica), ed insieme a questo servirà non solo una macchina all'altezza (e la Rb14 lo è), ma anche un motore ed un'affidabilità impeccabile. Di sicuro, in casa Red Bull stanno rimpiangendo i tanti punti persi nelle prime gare, soprattutto con Verstappen, che tra Australia, Bahrain e Azerbaijan ha gettato al vento moltissimi punti. L'importante, però, è aver imparato.