Episodi, di questo si parla. La safety car in Cina, i duelli in Spagna, il via in Canada. Episodi che però possono decidere gare, ed infatti le hanno decise, e vedremo alla fine se decideranno anche il mondiale. Ma questo lo sapremo solo a novembre.
Non c'è tempo per pensare ancora alla partenza di Montreal, quella prima curva che ci ha fatto vivere una gara diversa da quanto una qualifica bellissima faceva presupporre. Adesso è tempo di volare a Baku, in Azerbaijan, per l'ottava prova di un mondiale che vive e vivrà della sfida tra Mercedes e Ferrari, tra Hamilton e Vettel, con quest'ultimi separati da appena 12 punti in classifica dopo l'appuntamento canadese. A Baku, circuito cittadino con un asfalto poco abrasivo, la chiave sarà l'utilizzo delle gomme, con tutto che fa pensare ad un Gp con un'unica sosta, proprio come accaduto l'anno passato. Condizione che mette l'appuntamento azero sullo stesso piano, almeno sulla carta, del Gp di Montecarlo, dunque sarà la Mercedes la vettura sotto la lente di ingrandimento, per vedere se i “mali” patiti nel Principato siano stati definitivamente risolti dal team campione del mondo in carica. In Mercedes sono fiduciosi di aver risolto (quasi) tutto, vista anche l'ottima prestazione in Canada, e dunque la vigilia parla di un duello con la Ferrari molto al limite.
I due team che si contendono il mondiale hanno fatto scelte identiche in fatto di pneumatici, ed infatti si presentano con un treno di medie, quattro di soft e otto di supersoft per tutti e quattro i loro piloti, mentre la Red Bull (che non potrà contare su un motore radicalmente diverso fino all'anno prossimo, secondo le dichiarazioni provenienti dalla Renault, “accontentandosi” di piccole evoluzioni di volta in volta) opta per un treno di medie in più ed uno di morbide in meno.
Su una pista che è solo alla sua seconda apparizione nel mondiale dopo il debutto nel 2016, si dovrà trovare il giusto compromesso tra ali scariche per andar forte nei lunghi tratti in cui si tiene giù il pedale dell'acceleratore e ali più cariche per affrontare i tratti tortuosi e le curve ad angolo dalle quali è importante uscire bene con una buona trazione, sia per abbassare il tempo sul giro sia per non consumare troppo le gomme. Ed è in questi due aspetti che forse si deciderà la prova di Baku.
Il circuito Dopo essere arrivato in calendario come Gp d'Europa, quest'anno si correrà a Baku sotto le insegne di “Gp d'Azerbaijan”, che dunque, da un pista di vista formale, sarà alla sua prima edizione, in quanto come detto l'anno passato la denominazione era diversa. La pista comunque sarà la stessa, si correrà sullo stesso tracciato che unisce parte moderna, parte antica e lungomare della città di Baku, per un colpo d'occhio niente male. Il circuito misura 6003 metri (è il secondo più lungo dopo Spa) e conta 20 curve.
Albo d'oro Facile ricordare l'albo d'oro, in quanto si è corso appena una volta su questa pista: nel 2016 vinse Nico Rosberg su Mercedes.