Quella rimonta furiosa deve essere la benzina in più per crederci ancora e andare avanti. Anche se l’avversario sembra troppo forte. Deve servire per risollevare il morale di una squadra affranta, ma che ancora non vuole alzare bandiera bianca. Ce l’ha messa tutta nel rimontare Fernando Alonso, che dopo essere partito nono per un suo errore è partito con un ritmo forsennato che gli ha permesso di chiudere secondo. Una gara tutta all’attacco per l’asso spagnolo, che ha raccolto il massimo dalla gara di Spa, la quale resta ancora una pista stregata per lui sulla quale non ha mai vinto. Una partenza aggressiva e poi alcuni sorpassi che sono serviti per limitare i danni in un fine settimana che dopo le qualifiche avrebbe potuto spezzare di netto le residue speranze. Non che di speranze ne abbia date di più, perché Vettel ha vinto ed ha allungato ancora in classifica, ma almeno lo spagnolo ha dato un segnale ed ha dimostrato che lui non si è ancora arreso.
Un segnale per la squadra, che dalla grinta del suo pilota deve prendere quella forza che le possa permettere di lottare fino in fondo. Certo che il rammarico è ancora tanto, perché sarebbe stato bello vedere la F138 dello spagnolo partire là davanti, anche se viene il dubbio che pur partendo tra i primissimi, il risultato sarebbe stato lo stesso. Non avremo mai la controprova, ma Vettel in Belgio aveva un ritmo inavvicinabile. Dopo ogni pit-stop sparava una serie di giri veloci che gli permettevano di prendere tanto vantaggio sulla Ferrari, che pur spremuta a fondo da Fernando non era in grado di reggere il passo. Mancano otto gare, Vettel ha aumentato il vantaggio ed ha tutti i favori del pronostico, ed a questo punto diventa vitale per la Rossa rendere più veloce la F138. Lo scorso anno, dopo Monza, Vettel sembrava spacciato. Invece la Red Bull credette nel mondiale, continuò a lavorare sulla monoposto ed alla fine riuscì a trionfare. Sarebbe bello restituire il favore.