F1, Gp Belgio: Spa, un circuito d'altri tempi

Pubblicato il 20 agosto 2018 alle 09:13:49
Categoria: Formula 1
Autore: Matteo Novembrini

Malmedy, Stavelot e Franchorchamps. Bastò unire queste tre cittadine di un Belgio ancora rurale per dar vita alla leggenda. Cosa sarebbe diventato il circuito di Spa-Franchorchamps non se lo poteva immaginare neanche Jules de Thier, presidente del Royal Automobile Club Belgium, l'uomo che ebbe l'idea di dar vita ad una pista in questa zona delle Ardenne per far arrivare anche nella foresta belga le prime vetture dei cosiddetti “Grand Prix”. Erano gli anni '20, nel giro di poco tempo il circuito di Spa sarebbe diventato un qualcosa di unico nel panorama dell'automobilismo mondiale.

Unico lo è anche oggi, nonostante l'eccessiva pericolosità nel tempo lo abbia portato ad essere lungo praticamente la metà del circuito originale. Il fascino di Spa è resistito anche a questo, e la spiegazione la si trova nella “Acqua Rossa” o nella “Salita Rapida”, traduzioni rispettivamente di “Eau Rouge” e “Raiddillon”, le due curve simbolo di questi 7004 metri mozzafiato. Ma sarebbe un torto alle altre curve non nominare la Source, Les Combes, Pouhon e Blanchimont, altre curve che vanno a comporre il tracciato più amato dalla maggior parte dei piloti.

 

 

L'università delle quattro ruote”, come viene chiamata, oggi sicuramente meno selettiva rispetto a qualche decennio fa, continua ad essere un circuito difficile, dove i campioni possono ancora fare la differenza. Agli albori della F1 Spa era veramente una prova di coraggio e di abilità al volante, probabilmente seconda solo all'Inferno Verde del Nordschleife, il vecchio Nurburgring, dove si poteva notare chi era un campione e chi semplicemente un buon pilota. A rendere tutto più difficile, le elevate velocità di punta nei rettilinei e le alte velocità di percorrenza delle curve, che furono teatro di incidenti purtroppo mortali. I primi adeguamenti sulla pista arrivarono negli anni '60, ma questo non bastò anche perchè nel 1968, proprio su questa pista, la Ferrari portò la prima vettura dotata di alettoni: in pochissimo tempo tutti si adeguarono e le F1 divennero notevolmente più veloci in curva, e questo portò Spa ad essere di nuovo poco adatto ai nuovi standard di sicurezza. Così, la Formula 1 si trasferì per qualche anno a Nivelles e Zolder prima del ritorno nelle Ardenne, datato 1983 (l'anno successivo si tornò per l'ultima volta a Zolder, poi dall'85 in poi sempre a Spa tranne nel 2003 e nel 2006, in entrambi i casi per lavori di ristrutturazione e ammodernamento ed un ritocco tra la vecchia “Bus Stop” e la pit lane), e nonostante i tanti cambiamenti Spa non ha perso il fascino di una volta.

E questo lo si vede dall'effetto che fa vedere sfrecciare le monoposto di oggi ad Eau Rouge-Raiddillon, nonostante l'aerodinamica di oggi permetta di affrontarla in pieno a tutti. Ma il brivido di veder sfrecciare in quel punto una F1 oggi, forse non è tanto diverso da quello di ieri.