Diciamo pure che dopo la bandiera a scacchi del Gran Premio del Messico ce ne sono state per tutti, e di tutti i colori. Uno strascico di polemiche lunghissimo dopo il Gp messicano che di sicuro non ha fatto bene ad una F1 che nella terra di Speedy Gonzalez è tornata a dare la peggior immagine di sé, quando invece ci sarebbe tanto bisogno di dare tanti altri segnali.
Mentre i fronti sulle azioni dei commissari di gara della corsa di due settimane fa si spaccano, continuando a discutere se fosse giusta o meno quella o questa decisione, è bene ricordare che c’è ancora un titolo mondiale in ballo, quello tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, separati, a due tappe dalla fine, da 19 punti in classifica.
Nico, tirato come una corda di violino in Messico, può chiudere il conto già ad Interlagos, guadagnando almeno 7 punti sull’inglese, che però si presenterà in Brasile con la voglia di dare continuità agli ultimi due successi di Austin e Città del Messico, per portare in un finale thrilling l’epilogo del mondiale ad Abu Dhabi. Rosberg sa che può gestire, ed è probabilmente anche per questo che nelle ultime due gare è sembrato un po’ meno in palla, ma sa anche che può sempre succedere qualcosa fuori dal suo controllo (una tamponata, un problema al motore) per devastare quella sua bella piramide di carte per adesso costruita con pazienza e fatica. Lewis invece si aggrappa proprio a questo, con la speranza magari che Red Bull e Ferrari possano essere più vicine alla Mercedes affinchè Nico abbia qualche grattacapo in più. Ad Interlagos Ferrari e Red Bull dovrebbe essere lì a giocarsi il podio, con uno sguardo da dare alle temperature (la Rossa è caldo/freddo-dipendente) e soprattutto al meteo, che in Brasile ha sempre una voce in capitolo. Speriamo di vedere una bella gara, e soprattutto di vedere dei duelli leali e senza ulteriori farse. Ci guadagnerebbe lo sport.
Il circuito
Un tracciato vecchio stile quello di Interlagos, con pendenze e variazioni altimetriche che sono la caratteristica principale di questa pista, lunga 4309 metri e che conta 15 curve. Sarà un’emozione tornare soprattutto per Felipe Massa, che nel penultimo Gp della carriera saluterà il suo pubblico nel suo GP, quella corsa che lui ha vinto per due volte e che 8 anni fa stava per regalargli il titolo mondiale.
Albo d’oro
Sono 4 i successi di Michael Schumacher in Brasile, il pilota più vincente ad Interlagos. Tanti i piloti a quota due: Fittipaldi, Senna, Hakkinen, Montoya, Massa, Webber, Vettel e Rosberg, mentre si conta un trionfo anche per Raikkonen e Button. Lewis Hamilton invece non ha mai vinto in Brasile. Tra i team, pari in testa a quota 8 per McLaren e Ferrari, che precedono Williams e Red Bull, a quota 4, a loro volta davanti a Benetton, Lotus e Mercedes, a quota due. Un solo successo per Brabham, Ligier, Renault e Jordan.